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La versione di Monti e Moavero sul nuovo budget Ue

Nessuna “concessione” a Monti dai partner europei per aiutarlo in campagna elettorale: “La dinamica elettorale non ha peso sui tavoli europei. Gli interessi nazionali sono troppo forti”. Parola del ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, che in un’intervista al Messaggero ha ricostruito i momenti clou del vertice sul bilancio europeo.

“Ciò che conta – ha spiegato Moavero, uno dei ministri più vicini al premier – è che Monti è considerato una persona che conosce l’Europa, che è stimata, che ha ottimi rapporti con tutti. Soprattutto il professore è un apprezzato facilitatore delle dinamiche negoziali. Ma in un vertice nessuno fa favori a nessuno”.

“Abbiamo condotto la trattativa nel gruppo del Paesi che versano all’Unione piu’ di quanto ricevono, i famosi contribuenti netti – afferma -. Poi quando Regno Unito, Olanda, Svezia, Danimarca, Finlandia hanno avanzato la richiesta di una forte riduzione del bilancio, abbiamo espresso dissenso. E l’abbiamo fatto trovando sintonia con la Francia. Poi, progressivamente, anche con la Spagna”.

La cancelliera Merkel “ha assunto una pozione moderata”, “ha fatto prevalere l’impostazione europeista”. Mario Monti ha ventilato l’ipotesi del veto “in più occasioni. Prima del vertice di novembre e questa notte quando sono balenati tagli inaccettabili. E non siamo stati soli: il francese Hollande e lo spagnolo Rajoy si sono schierati al nostro fianco”.



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