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Ecco i grilli del Movimento 5 Stelle contro derivati, Consob, vigilanza Bankitalia e banche d’affari

Beppe Grillo

Un occhiolino alle Banche di credito cooperativo e alle Popolari, diverse stoccate alla Banca d’Italia, priorità sull’adeguamento sismico e non sul risanamento degli istituti bancari in crisi per la vagheggiata Banca pubblica per gli investimenti e stop alla contrattazione in prodotti “derivati” per la pubblica amministrazione. Sono questi i punti più rilevanti votati ieri dalla base del Movimento 5 Stelle chiamata a esprimersi, sulla piattaforma Rousseau, sul Programma Banche. Ecco i risultati della consultazione.

SEPARAZIONE BANCARIA E BANCA PUBBLICA PER GLI INVESTIMENTI

Vittoria schiacciante per la separazione bancaria 2.0 proposta dallo storico ed economista Giulio Sapelli. Il quesito domandava agli iscritti se volessero“un sistema bancario nel quale sia netta la separazione tra banche commerciali e banche d’affari, le prime saranno le uniche autorizzate alla ‘raccolta dei depositi’ e al finanziamento di famiglie e imprese e vietare la commistione tra imprese e banche commerciali?”. Su 18.674 votanti, i 18.358 hanno votato per il sì. Allo stesso modo, e più o meno con gli stessi numeri, gli iscritti si sono espressi sulla creazione di una Banca pubblica per gli investimenti (18.363 votanti, 17.484 preferenze).

LE PRIORITÀ DELLA NUOVA BANCA PUBBLICA

Nel terzo quesito, gli iscritti erano chiamati a scegliere le prime due priorità della Banca pubblica per gli investimenti, definita “uno strumento che indirizzi ‘direttamente’ la politica economica del Paese […] che investa senza intermediazioni nelle imprese innovative, sostenibili e ad alto impatto sociale, con redditività di ‘lungo periodo’ limitata al mantenimento della struttura e delle performance”. Le due priorità più votate riguardano “incentivare l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico” (10.735 preferenze) e “finanziare gli investimenti strutturali del Paese” (10.025 preferenze). Solo agli ultimi due posti si trovano, invece, le priorità di salvataggio bancario per gli istituti in sofferenza o in crisi.

VIGILANZA BANCARIA

Anche sulla vigilanza bancaria, esercitata al momento dalla Banca d’Italia, gli iscritti hanno dovuto scegliere quattro preferenze su dodici. La prima, più votata, riguarda la creazione di un “pool di istituzioni che possa offrire maggiori garanzie rispetto a quanto avviene ora” sulla vigilanza bancaria affidandola anche alla “Guardia di finanza e alla Magistratura”, “estendendo inoltre i poteri della Guardia di finanza al controllo su insider trading ora svolto da Consob” (12.383 preferenze). Seconda priorità, “Limitare il segreto d’ufficio sulle ispezioni svolte da Banca d’Italia rendendo obbligatoria per tutti gli ispettori la comunicazione all’autorità giudiziaria in caso di reato sospetto, eliminando l’obbligo della sola comunicazione, in molti casi esclusiva, al governatore della Banca d’Italia” (10748 preferenze) seguita dalla terza priorità che ha ricevuto 7577 preferenze in cui si vuole “rendere più trasparenti le attività svolte dalle singole banche in merito ai grandi affidamenti, ai grandi “prenditori”, alle garanzie offerte, alle persone e organi autorizzativi, quantomeno per i crediti in sofferenza. Garantire inoltre maggiore trasparenza su finanziamenti a imprese e famiglie”. Quarta priorità, quasi pari merito con la terza (7.533 preferenze), “Rendere più severe le sanzioni applicabili a seguito di attività ispettive e introdurre nuovi reati bancari con l’obiettivo di aumentare la deterrenza”.

RIFORMA USURA E ANATOCISMO E SISTEMA DI PAGAMENTI CONDIVISO

“Vuoi che il tasso usura venga calcolato partendo dalla media del tasso applicato alle banche europee così da non avere un trattamento diverso in Paesi dove il costo del denaro dipende dallo stesso istituto e cioè dalla BCE?”, chiedeva il quinto quesito su cui si sono espressi 17.459 votanti. Quasi la totalità ha risposto positivamente (16.731 sì). Il sesto quesito, invece, riguardava la scelta delle prime due priorità di un sistema di pagamenti condiviso e gratuito. Sulle sei elencate, le prime due più votate riguardano i “costi notevolmente ridotti” (9719) e il “contrasto al riciclaggio” (9207), lasciando solo agli ultimi posti la tutela della privacy e delle informazioni riservate.

LEGGE ANTI SPECULAZIONE

Sulla legge anti speculazione si sono espressi un totale di 16.924 iscritti, il numero più basso di votanti su tutti i quesiti. Gli iscritti dovevano scegliere “quattro punti prioritari per un sistema bancario più stabile che subisca minori sollecitazioni e influenze da parte del sistema finanziario”. In ordine decrescente, le prime quattro priorità scelte dalla base sono “Incentivare l’obbligo di rendicontazione pubblica Paese per Paese per tutte le multinazionali così da conoscere quanto versano in imposte nei diversi paesi in cui operano (10424 preferenze); “Divieto per la contrattazione in prodotti “derivati” per la Pubblica amministrazione” (9622 voti); “Maggiori sanzioni per reati finanziari” (7473 preferenze); “Limitare l’utilizzo di strumenti “altamente” speculativi come DERIVATI, MBS, CDO, CDS, CARBON SWAP, INVESTIMENTI “ESOTICI”, etc.” (5949 voti).



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