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Vasco Rossi, i 220mila spettatori e le milionate fasulle delle adunate sindacali

vasco

Ad osservare dall’alto la spianata del concerto modenese di Vasco Rossi ci siamo meravigliati che gli spettatori fossero soltanto 220mila (il dato corrispondente ai biglietti venduti). Eravamo abituati a manifestazioni sindacali con partecipanti a colpo d’occhio inferiori, contrabbandati tuttavia per milioni.

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Solenni onoranze funebre ad Helmut Kohl nell’Aula del Parlamento europeo. Di lui di racconta che, divenuto Cancelliere (Kohl aveva seguito la linea del suo predecessore socialdemocratico Helmut Schmidt per quanto riguardava l’installazione dei missili Cruise e Pershing in Europa, in risposta agli SS-20 sovietici), assistendo un giorno dalle finestre del suo studio ad una grande manifestazione di pacifisti, avesse commentato: “Loro sono 500mila, mentre io sono qui da solo. Ma io ho ragione, loro hanno torto”.

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Piazza SS.Apostoli custodirà pure un valore simbolico nell’immaginario della sinistra. Ricordo però che i sindacati – nelle loro età dell’oro – convocavano manifestazioni in quella piazza, quando si sapeva che la partecipazione sarebbe stata limitata. L’iniziativa di sabato scorso, più che di un nuovo inizio “Insieme”, dava l’impressione di un raduno di reduci. Anche in questo caso, però, l’incontro delle tante sinistre diverse dal Pd impallidirebbe a paragone di un tradizionale raduno di ex alpini.

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Giuliano Pisapia è un valente avvocato, è stato un buon sindaco. Ma come comiziante ha molto da imparare. Più che un discorso il suo è sembrato un canto funebre.

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Matteo Richetti protesta per l’ulteriore rinvio del suo disegno di legge sulla manomissione retroattiva dei vitalizi e minaccia implacabile: “Ne risponderete agli elettori”. È ora che qualcuno gli replichi: “Certo. Dove sta il problema?”.

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