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I conti di Peugeot sbandano

Il 2012 è stato un ‘annus horribilis’ per Peugeot Citroen (Psa). Il numero uno dell’auto francese, tuttora controllato dalla famiglia Peugeot, archivia l’esercizio con una perdita netta di 5 miliardi, la maggiore della sua storia, imputata alla sua eccessiva dipendenza dai mercati europei che hanno visto un crollo delle vendite di automobili e a una svalutazione di attivi per 4,7 miliardi. Nel 2011 il gruppo aveva invece registrato un attivo di 588 milioni.

In rosso anche il risultato lordo operativo del gruppo del leone rampante, che registra una perdita di 1,09 miliardi mentre il fatturato è arretrato di ben il 5,2% a 55,4 miliardi di euro. Lo scorso anno l’azienda ha ‘bruciato’ liquidità per 3 miliardi e ora punta a un ritorno all’equilibrio della sua tesoreria solo alla fine del 2014.

Questi risultati “riflettono il deterioramento dello scenario nel settore automobilistico in Europa”, ha commentato il presidente di Psa, Philippe Varin in un comunicato. Il debito netto si attesta a un rosso di 3 miliardi di euro con il ramo automobilistico che ha bruciato lo scorso anno liquidità al ritmo di 200 milioni di euro al mese. In corso una pesante opera di ristrutturazione che passa attraverso l’alleanza con general Motors e un riposizionamento dei due marchi del gruppo Peugeot e Citroen.



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