Giancarlo Cancelleri è il candidato governatore della Sicilia per il M5S, dopo le “regionarie”, vinte con il 51% dei voti (4350 in tutto), e dopo l’investitura giunta per bocca di Beppe Grillo in persona.
Ha vinto il volto che più piaceva ai vertici del Movimento. Grillo scongiura quindi il bis del disastro di Genova, dove alle primarie l’aveva spuntata la candidata dissidente Marika Cassimatis, poi esautorata dallo stesso Grillo con un atto di forza, un pasticcio che ha contribuito alla disfatta alle Regionali. In Sicilia invece tutto è andato come previsto, e alla Casaleggio Associati possono tirare un sospiro di sollievo.
Cancelleri, un grillino ortodosso, è considerato vicino a Beppe Grillo (che però alla cerimonia di “investitura” di domenica sera ha sbagliato il suo nome infilandogli una “i” di troppo e ribattezzandolo Cancellieri) e alla componente che fa capo a Luigi Di Maio. Rivela la Stampa che, prima della cerimonia di domenica, l’attuale capogruppo in Regione è stato l’unico dei candidati delle regionarie ad aver incontrato il comico nel suo hotel di Palermo e ad aver accolto Davide Casaleggio all’aeroporto.
Che fra il vincitore e Di Maio ci sia un filo diretto lo conferma anche la presenza sul palco di Palermo del candidato premier in pectore del M5S. “Inizia la fase due del M5S, la fase del governo della Sicilia e poi dell’Italia” ha detto Di Maio.
LA SICILIA, TEST FONDAMENTALE PER IL M5S
Di certo, per Grillo, le regionali in Sicilia sono uno snodo cruciale, non foss’altro che molti considerano il M5S il favorito per Palazzo dei Normanni. E quindi ora tutti gli occhi sono puntati sul candidato governatore, atteso a una prova difficile, decisiva per il futuro del Movimento almeno quanto quella di Virginia Raggi, eletta lo scorso anno sindaco di Roma.
La Casaleggio, soprattutto negli ultimi mesi, sembra puntare, per ruoli di primo piano, su candidati più istituzionali e meno movimentisti, nel tentativo di accreditarsi come forza di governo. Quello del candidato istituzionale è un identikit che sembra adattarsi anche a Cancelleri. Il leader siciliano, per quanto grillino della prima ora, non può considerarsi esponente della frangia più “barricadera” del M5S siciliano. Per esempio per quanto riguarda il Muos di Niscemi, dove altri, più di lui, hanno incarnato l’ala di protesta.
COS’E’ IL MUOS
Il Muos è un sistema di comunicazioni satellitari gestito dal Dipartimento di difesa degli Stati Uniti, dunque una infrastruttura strategica. Oltre a diversi satelliti in orbita, comprende alcuni impianti a terra, uno dei quali è stato costruito a Niscemi, vicino a Caltanissetta, la città di Cancelleri. Contro il Muos, sin dal 2012, si sono susseguite numerose levate di scudi che hanno coinvolto i residenti, i politici locali e anche la stessa regione Sicilia governata da Rosario Crocetta. Gli argomenti dei No Muos sono vari, a partire dai rischi per la salute dovuti all’inquinamento elettromagnetico prodotto dall’impianto, passando per la tutela ambientale della sughereta di Niscemi, che ospita la struttura, per finire con la volontà di non sostenere le attività militari americane.
La stessa Regione Sicilia ha avuto in merito pronunciamenti contraddittori, arrivando a revocare l’autorizzazione all’impianto, poi nuovamente concessa.
I grillini invece si sono sempre dichiarati contrari, anche se Cancelleri non è stato in prima linea in questa battaglia. Ben più agguerrito di lui si è dimostrato il collega Giampiero Trizzino, peraltro pure lui in lizza per la leadership alle regionarie. Non che Cancelleri abbia mai manifestato aperture all’impianto, ma di certo è Trizzino il volto “no Muos” del M5S Sicilia: per rendersene conto basta una rapida ricerca sul sito del gruppo consigliare, dove i suoi comunicati spadroneggiano. O meglio spadroneggiavano fino a qualche mese fa.
IL MUOS SPARISCE DAI RADAR GRILLINI
Di recente, la questione Muos è un po’ scomparsa dai radar pentastellati: l’ultimo post sul blog siciliano è datato 5 agosto 2016. A questo proposito, fa riflettere la denuncia, (raccontata qui da Formiche.net) del consigliere regionale dissidente Antonio Venturino, espulso dal M5S poco dopo essere stato eletto. “Mi ha molto inquietato l’episodio dell’arrivo del politologo legato al governo americano Edward Luttwak a Bagheria nel corso della campagna elettorale per le amministrative – scriveva a fine 2016 Venturino, nel suo libro, “Misteri Buffi, storia del primo grillino pentito” – Il risultato, stranamente, è stato uno straordinario successo del candidato M5S. Da allora, inspiegabilmente, il Movimento di Grillo non ha mai più fatto alcun riferimento al Muos di Niscemi”. Insomma, Venturino sembra segnalare un cambio di rotta da parte dei grillini sul controverso impianto, forse proprio nell’ottica di accreditarsi come forza di governo.
LA POSIZIONE DI CANCELLERI
Di certo, nell’agenda dei grillini siciliani, la lotta al Muos pare un po’ defilata rispetto al passato. Invece, risalendo indietro nel tempo, si registra uno schieramento piuttosto netto da parte di Cancelleri contro l’impianto. Il candidato governatore ha partecipato nel marzo 2013, alla manifestazione No Muos a Niscemi. Era l’epoca in cui la giunta Crocetta aveva revocato le autorizzazioni. Cancelleri sfilava assieme ai big del Movimento e dichiarava: “Quella di oggi è una manifestazione bellissima, ora la partita si sposta a Roma. Chiederemo una commissione di inchiesta per capire quali sono le reali intenzioni del governo nazionale sul destino della struttura”.
Successivamente, nell’aprile 2014, è stato il primo dei cofirmatari dell’interrogazione del M5S che aveva come fine “scongiurare la messa in opera dell’impianto”. Un proposito poi fallito, visto che alla fine il Muos è stato realizzato.
La presa di posizione più esplicita contro il Muos Cancelleri l’ha presa nel 2012, durante la sua prima campagna elettorale. In un video pubblicato su Youtube dai Grilli nisseni (l’embrione del M5S di Caltanissetta) Cancelleri fu chiaro: “Da circa 20 anni le antenne a bassa frequenza stanno devastando il territorio dal punto di vista ambientale e umano. Non c’è un registro tumorale fatto in maniera seria, ma è certo che l’incidenza delle basse frequenze sia pesante. Questo completa il quadro con un sistema di comunicazione ad alta frequenza (all’epoca in procinto di essere realizzato, ndr), che devasterà ulteriormente il territorio”. Cancelleri, citando una ricerca dell’Università di Torino, aggiunse che “è già sconsigliato vivere nel raggio di 50 km dall’impianto ed è assolutamente vietato nel raggio di 6 km. Ma Niscemi si trova a due chilometri e mezzo”. Poi concluse: “Siamo contrari, oltre per un problema sanitario, perché è un sistema che veicola la guerra, visto che l’impianto si occuperà di radiocomandare i droni. La Sicilia invece si rispecchia in un messaggio di pace”.
Fra gli altri volti “No Muos” dei grillini figura la sorella di Cancelleri, Azzurra, eletta deputata nel 2013. Proprio lei il 23 giugno 2014 intervenne alla Camera definendo il Muos un “abominevole gruppo di antenne piantato in una sughereta vicina a un centro abitato” e “uno scempio”.
A questo punto chissà se il tema tornerà sulla breccia nell’imminente campagna elettorale.