Nel sessantesimo anniversario del primo lancio del satellite artificiale Sputnik, sabato 22 luglio si inaugura la mostra “La conquista dello Spazio nelle figurine Panini” nell’hangar di Base Tuono, ex sede missilistica situata a 1.600 metri d’altitudine nel comune di Folgaria.
È la sera del 4 ottobre del 1957 quando arriva la notizia del lancio del primo satellite artificiale da parte dell’Unione Sovietica, lo Sputnik. Un avvenimento che segnerà l’inizio dell’era spaziale; un fatto che stravolge gli scenari internazionali in un momento storico in cui la conquista dello spazio è oggetto di un’accesa competizione tra Unione Sovietica e Stati Uniti. “La conquista dello Spazio nelle figurine Panini” a Base Tuono, ex base missilistica nel comune di Folgaria al confine tra Trentino e Veneto, dove ancora oggi svettano sul fondale di conifere tre missili Nike-Hercules, permette anche di ricordare l’allunaggio dell’Apollo 11 nel 1969, le missioni di esplorazione di Marte con i rover Spirit e Opportunity nel 2003 e Curiosity nel 2011, fino alle più recenti missioni che disegnano per l’universo scenari da fantascienza, inimmaginabili solo pochi anni fa. Tutto animato da Giovanni Caprara, responsabile della redazione scientifica del Corriere della Sera.
Sarà poi la voce di Demetrio Volcic, ad agosto, a raccontare gli scenari della Russia. Tutto insieme alle immagini di repertorio della Nasa che di fatto ci proiettano nei paesaggi lunari e extraterresti, e in compagnia di una moltitudine di figurine colorate, le stesse che nel 1973 andavano a ruba nelle edicole, ricercatissime da ragazzini e da adulti intenti a comporre l’album che l’Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini aveva deciso di dedicare alla conquista dello spazio. Una scelta che tiene insieme stupore, bellezza iconografica e cultura divulgativa su un tema non semplice.
È significativo che nel 1973 la casa editrice modenese decida di dedicare alla conquista dello spazio un album, segno del grande interesse di quegli anni per l’esplorazione di quel nuovo altrove. Quale sentimento affiora spontaneo ogni qualvolta lo sguardo si volge all’insù all’infinito universo? Stupore per ciò che si spalanca e non si chiude, per ciò che si rivela e non si riesce a comprendere, per ciò che rimane misterioso. Ma come raccontare questo stupore dal punto di vista di chi ha cercato di conquistarlo, di studiarlo scientificamente, di comprenderlo nella sua parte materica e poi di attraversarlo, di entrarci dentro? La mostra racconta una storia dove immagini e testi cavalcano insieme in un gioco di alternanza tra visione e comprensione.
L’esposizione, aperta fino al 27 agosto, è promossa dal Comune di Folgaria, dalla Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione del Museo Civico di Rovereto e il patrocinio del Muse Museo delle Scienze di Trento. E’ curata da Roberta Bonazza, con il contributo di Caprara, e di Paolo Battaglia per la storia delle figurine Panini.
Nella foto: “Il mondo del futuro”, Lampo, Milano, 1959 ca. Album da 32 pagine con 227 figurine. Un album che esplora, in bilico tra scienza e fantascienza, il futuro dell’umanità e dei suoi possibili incontri extraterrestri