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Rai, Open Fiber, 5G, Internet. Ecco il programma definitivo di M5S

Open Fiber

Stretto giro di votazioni sulla piattaforma del Movimento 5 Stelle, Rousseau: dopo i risultati sul Programma Fisco, arrivano quelli della consultazione per il Programma Telecomunicazioni. Infrastruttura di rete (banda ultra larga) pubblica e gestita da una società pubblica, modello con avviso pubblico, sorteggio e parere parlamentare per la governance della Rai, con un sistema di finanziamento che prevede da una parte il contributo pubblico e dall’altra un canale con pubblicità (e vincolo degli introiti). Poi ancora frequenze televisive sempre sull’etere con l’adozione di soluzioni tecniche per lo sviluppo del 5G e superamento del divario infrastrutturale per l’accesso a internet. Ecco come ha votato la base del Movimento 5 Stelle su Rousseau.

RETE PUBBLICA

La base del Movimento ha detto sì all’infrastruttura di rete pubblica gestita da una società pubblica. Il tema è lo sviluppo della banda ultra larga, la connessione ad internet ad alta velocità, che al momento vede come protagonista Open Fiber (di proprietà di Enel e Cassa depositi e prestiti), che dovrebbe portare la banda larga nelle zone cosiddette a “fallimento di mercato” e in cui per i privati non sarebbe conveniente investire. Considerati gli investimenti pubblici (quasi 5 miliardi di euro, si legge sul blog di Grillo nel post a firma di Maurizio Gotta), rendere Open Fiber completamente pubblica e farle gestire tutte le infrastrutture sembra, per il Movimento 5 Stelle, la scelta più logica. E così anche per la base del Movimento che si è espressa su Rousseau con 16.275 sì su 17.463 votanti.

GOVERNANCE E FINANZIAMENTE RAI

Che il Movimento 5 Stelle volesse modificare la governance e il sistema di finanziamento della Rai non desta stupori, così come le scelte della base sui due temi, approfonditi sul blog di Grillo da Paolo Garimberti, presidente di Euronews e già direttore della Rai. Per la governance, gli iscritti al Movimento potevano scegliere tra tre modelli: quello parlamentare con forti correttivi, il modello della Fondazione e quello con avviso pubblico, sorteggio e parere parlamentare. La scelta della base è stata quella del modello “con avviso pubblico, sorteggio e parere parlamentare” (9.608 preferenze su 16.229). Per il finanziamento della Rai si è optato, invece, per un “contributo pubblico più un solo canale con pubblicità e con vincolo di destinazione degli introiti pubblicitari esclusivamente ai contenuti del canale e/o a iniziative e attività previamente individuate” (7.052 voti).

FREQUENZE TV E 5G

Un tema di non facile comprensione è quello sulle frequenze televisive (che ora viaggiano in digitale) e le tecnologie internet (compreso il 5G). Ecco, per migliorare lo sviluppo delle tecnologie internet ad alta velocità, l’Unione europea ha deciso di far “spostare” le frequenze televisive dal range frequenziale di 700 Mhz, per fare spazio alle richieste crescenti da parte degli operatori mobili (5G). Alla base del Movimento è stato chiesto quale sia la soluzione prioritaria per risolvere il problema ed è stato scelta l’opzione che prevede l’adozione di soluzioni tecniche per far fronte al problema senza spostare le frequenze tv (8.294 voti su 16.382).

ACCESSO A INTERNET

Il prolema del digital divide e delle disparità nell’accesso a internet è stato affrontato dal professor Alberto Gambino, presidente dell’Accademia italiana del Codice di internet e docente di diritto privato. Nel suo post, il professore ha spiegato che il problema dell’accesso minimo garantito a internet per tutti gli italiani dipende da diversi ordini di ragioni, che possono esere infrastrutturali, cultirali ed economiche. Prioritariamente, la base del movimento ha scelto di affrontare gli ostacoli di natura infrastrutturale (9.992 preferenze), poi gli ostacoli di natura economica (4.681) e infine quelli di natura culturale (2.526).



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