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Siria e Mali nell’agenda del Consiglio dei ministri europei

La crisi in Mali e Siria sarà al centro dei colloqui tra i titolari delle cancellerie europee, attesi oggi a Bruxelles per il consueto Consiglio degli Affari Esteri: gli sviluppi sul terreno in entrambi i Paesi, ed anche le prospettive dell`impegno diplomatico per trovare una soluzione, occupano buona parte del dossier che il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha messo a punto e porterà stamane all`attenzione dei colleghi.

I 27 guardano con soddisfazione all`andamento delle operazioni in Mali, soprattutto al sostegno logistico fornito, dalle forze africane, al dispiegamento della missione francese e della missione di addestramento europea, alla quale anche l`Italia assicura il suo contributo. Il dibattito fra i ministri consentirà di fare il punto sulla crisi, dopo la riunione ministeriale convocata dall`Alto Rappresentante Catherine Ashton il 5 febbraio, e di tracciare, allo stesso tempo, una roadmap per le prossime settimane.

Terzi sottolineerà che è indispensabile sostenere la stabilizzazione del Mali, incoraggiando i responsabili istituzionali del Paese ad un dialogo nazionale con tutte le componenti del popolo maliano. Un auspicio, questo, che potrà essere rivolto direttamente ad uno dei principali protagonisti, il premier maliano Cissoko, che, anche lui oggi nella capitale belga, riferirà sui progressi del processo politico. Ma, fanno sapere alla Farnesina, il capo della diplomazia italiana intende rivolgere ai suoi omologhi anche un forte appello alla concretezza, ricordando come occorra puntare molto sul sostegno finanziario, attraverso un progressivo sblocco del pacchetto di aiuti che rientra nello ‘Strumento di stabilità’ europeo: una prima tranche di 20 milioni di euro ha già avuto luce verde dalla Commissione.

Non mancheranno i temi mediorientali sul tavolo del Palazzo Justus Lipsius, a cominciare dalla Siria. La situazione sul terreno è molto complessa, l`emergenza umanitaria rimane gravissima, dentro e fuori i confini del Paese. Dunque, ribadirà Terzi, la Comunità internazionale è chiamata a moltiplicare gli sforzi, innanzi tutto continuando ad assicurare il suo sostegno alla Coalizione, in vista della formazione di un esecutivo provvisorio, e spingendo per una soluzione politica. I capi delle diplomazie europee affronteranno inoltre la questione delle sanzioni.

All`ordine del giorno anche il rilancio del processo di pace, nella prospettiva dell`annunciata visita di Obama nella regione, e la situazione in Iraq, i cui assetti interni presentano aspetti di fragilità. Su questo, Terzi era intervenuto nei giorni scorsi, condannando fermamente l`attacco di matrice terroristica a Camp Liberty, ed esortando l’Unione Europea e le Nazioni Unite a compiere ogni possibile sforzo per incoraggiare il governo iracheno a risolvere la situazione dei rifugiati, che rischia seriamente di divenire ogni giorno più precaria. E` un punto sul quale Terzi insisterà nel corso della riunione di oggi, dedicata anche a valutare come concretamente l`Unione potrà assistere l`Iraq per contribuire ad allentare le tensioni settarie in atto nel paese.

I Ministri guarderanno, infine, anche ad est: all`avvicinamento di sei Paesi (Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina) all`Unione si lavora ormai da quasi quattro anni, ed in vista di un incontro a 33 dei vertici delle diplomazie interessate, in calendario per l`estate nella capitale belga, la volontà è quella di compiere passi avanti significativi.



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