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Come si rafforzerà il ruolo dei Gesuiti nella comunicazione del Vaticano

Dario Edoardo Viagnò

In fondo era abbastaza logico che avvenisse: con l’avvento al soglio petrino di un gesuita doc come Jorge Bergoglio, era naturale che i membri della Compagnia di Gesù avrebbero avuto un ruolo ancora più importante all’interno dell’organizzazione della Santa Sede. In particolare nel settore della comunicazione, nel quale si sono tradizionalmente impegnati fin dalla nascita, nel 1931, di Radio Vaticana.

L’ACCORDO

Non sorprende, dunque, che oggi sia stato concluso un accordo con cui è stata rinnovata la presenza dei Gesuiti nella comunicazione della Santa Sede. A siglarlo il prefetto della Segreteria per la comunicazione – e bracco destro di Papa Francesco su questi temi – monsignor Dario Viganò (nella foto) e padre Juan Antonio Guerrero Alves della Compagnia di Gesù. Con l’intesa l’ordine religioso contribuirà attivamente all’attività della Segreteria per la comunicazione, il dicastero della Santa Sede nato nel 2015 per volontà diretta del Pontefice, che gli ha affidato il compito di guidare il processo di riforma dei media vaticani.

L’OBIETTIVO

Le ragioni dell’accordo e i relativi obiettivi sono stati spiegati dallo stesso Viganò a margine della firma: “La convenzione firmata oggi è l’esito di un lento processo di comprensione di una nuova situazione, di come la Compagnia di Gesù possa continuare a servire la Chiesa nella missione apostolica di annunciare il Vangelo in una nuova realtà, appunto la Segreteria per la Comunicazione“. A proposito della quale Viganò ha ricordato le parole pronunciate dal Santo Padre all’atto della costituzione. “Non si tratta di un coordinamento o di una fusione di precedenti dicasteri, ma di costruire una vera e propria istituzione ex novo“, disse in quell’occasione Papa Francesco.

IL RUOLO DEI GESUITI NELLA COMUNICAZIONE PONTIFICIA

Intervistato da Radio Vaticana (qui il link), Viganò ha poi spiegato più nel dettaglio quale sarà il ruolo dei Gesuiti nella comunicazione pontificia: “Sarà quello che hanno oggi: una comunità di professionisti – sono redattori per la maggior parte – che vivono una professione, una professionalità al modo di Dio, cioè vivono il proprio personale cammino di santificazione dentro un modo di vivere la professione in una comunità che è la comunità dei redattori, la comunità dei professionisti e la comunità dei tecnici della Segreteria per la Comunicazione. Quindi è un ruolo davvero molto importante“. Viganò ha quindi ricordato i Gesuiti che già occupano una posizione “di particolare centralità nel disegnare il nuovo sistema comunicativo dei media“.

L’IMPORTANZA DI PADRE SPADARO E DI CIVILTA’ CATTOLICA

Una frase che fa inevitabilmente pensare a padre Antonio Spadaro e alla “sua” Civiltà Cattolica, autentico punto di riferimento del pontificato di Francesco, sulle cui pagine lo stesso Papa è solito intervenire. La rivista dei Gesuiti – dall’elezione di Bergoglio – ha raggiunto un’influenza che non sempre aveva avuto in passato, anche in virtù del rapporto personale che si è instaurato tra il Santo Padre e lo stesso Spadaro, sempre al fianco del Pontefice, soprattutto nei tanti viaggi in giro per il mondo. Come conferma il profilo twitter del direttore de La Civiltà Cattolica.

IL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA VATICANA

Non che tutti i ruoli di rilievo nella comunicazione del Papa siano stati assegnati ai rappresentanti della Compagnia del Gesù. E’ il caso – giusto per fare un esempio – del direttore della Sala stampa vaticana Greg Burke che è membro dell’Opus Dei. Una nomina, la sua, arrivata nel luglio del 2016, quando il Satno Padre decise di farlo succedere a padre Federico Lombardi. Lo stesso Burke che ha tuonato lunedì scorso dopo la diffusione delle anticipazioni del libro di Emiliano Fittipaldi su Emanuela Orlandi: “Una documentazione falsa e ridicola“. Il più duro di tutto nel condannare l’episodio e nel difendere quindi il pontificato di Francesco.



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