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Perché le Case di auto sbandano per i piani dei Verdi in Germania

La cosiddetta ipotesi Giamaica, ovvero quella che vedrebbe al governo della Germania una coalizione tra Cdu, Liberali e Verdi, sta spaventando i produttori automobilistici tedeschi. La Jamaica-Koalition prende il nome dai colori che contraddistinguono i tre partiti (nero per la Cdu, giallo per i Liberali e verde per i Verdi). La possibile entrata dei Verdi di Katrin Goering-Eckardt nell’esecutivo potrebbe comportare l’introduzione di misure molto più stringenti in tema di emissioni e le case produttrici rischiano di non essere pronte a fronteggiare tali eventuali novità.

In particolare, i Verdi vorrebbero vietare la vendita di auto a combustione a partire dal 2030; si tratta di una posizione radicale, considerando che, se così fosse, la Germania anticiperebbe di ben dieci anni Francia e Regno Unito, che hanno fissato il divieto a partire dal 2040. Sempre entro il 2030 i Verdi vorrebbero imporre la chiusura di tutte le centrali a carbone.

In borsa tuttavia i titoli delle tre principali produttori tedeschi ieri non hanno avuto grossi sobbalzi, in linea con l’indice Dax, rimasto stabile (-0,02%). Volkswagen  e Daimler  sono salite entrambe dello 0,15% (rispettivamente a 137,8 e 66,7 euro), mentre Bmw  è scesa dello 0,3% a 84,8 euro. Questo perché, al di la dei timori dei produttori, gli osservatori ritengono improbabile che Merkel muova contro il settore auto accogliendo in pieno le richieste del partito ecologista. Va ricordato che il comparto auto garantisce il maggior volume di esportazione alla Germania e dà lavoro a oltre 800 mila persone nel Paese. In una recente intervista al settimanale Der Spiegel la cancelliera aveva ricordato come in Germania una famiglia su sette sia direttamente coinvolta a vario titolo nel comparto automobilistico.

(Articolo pubblicato da MF/Milano finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)


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