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Come si schierano Laura Boldrini e Pietro Grasso in vista delle politiche

MATTEO RENZI PIETRO GRASSO LAURA BOLDRINI

Mai come in queste elezioni avremo un impegno diretto dei presidenti di Camera e Senato. Laura Boldrini e Pietro Grasso, infatti, sono due riserve importanti del centrosinistra, che potrebbero esercitare un ruolo di primo piano nella prossima tornata elettorale. Entrambi ne sono consapevoli ed è anche per questo che i due, pur conservando un profilo assolutamente istituzionale (che terranno fino allo scioglimento delle Camere), in queste settimane non hanno fatto mancare prese di posizione molto politiche, esponendosi anche alle intemperie del dibattito quotidiano. Boldrini, per esempio, l’ha fatto sullo ius soli, mostrandosi contrariata per l’accantonamento della legge da parte della maggioranza. Grasso, invece, si è esposto sia sulla legge elettorale sia sul codice antimafia, difendendo, in quest’ultimo caso, la scelta di Palazzo Chigi e respingendo le critiche, giunte anche da sinistra e dall’Anac.

Partiamo proprio da Grasso che, partecipando alla festa di Mdp a Napoli, ha detto di considerarsi sempre “un ragazzo di sinistra”. Nonostante a Palazzo Madama il presidente risulti ancora iscritto al gruppo parlamentare del Pd, infatti, il rapporto con il partito di Renzi nell’ultimo paio d’anni è andato via via logorandosi. Tanto che in diverse occasioni si sono registrate frizioni, da ultimo gli attacchi all’ex magistrato da parte del presidente dem Matteo Orfini. Questo allontanamento dal Pd si è accentuato proprio dopo la scissione, mentre si è registrato un progressivo avvicinamento alla nuova forza di D’Alema e Bersani. Ed è soprattutto con quest’ultimo che Grasso ha un rapporto di stima e fiducia reciproca. Tanto che qualcuno nel Palazzo ipotizza che, se Grasso come sembra è intenzionato a proseguire il suo impegno in politica, è con Mdp che potrebbe candidarsi alle elezioni. Magari presentandosi proprio come candidato premier di scissionisti e Sinistra italiana, nel caso in cui non si arrivi ad alcuna alleanza con il Pd. Due sono le linee guida che il presidente del Senato ha stampate in mente: ripartire dai valori della sinistra, che “sono i nostri valori”; smetterla di guardare a Berlusconi come possibile interlocutore per un governo di larghe intese post voto.

All’interno di Mdp il nome di Grasso risuona spesso e volentieri come possibile carta su cui puntare. Il presidente del Senato, naturalmente, non si scompone e da qui alla fine dell’anno eserciterà il suo ruolo in perfetto equilibrio. Sta di fatto, però, che è sempre più evidente la sua sintonia con le forze di sinistra e la sua lontananza dal partito che l’ha eletto e proposto per lo scranno più alto di Palazzo Madama. Se son rose, e pare che lo siano, fioriranno.

Boldrini, invece, la sua scelta l’ha già fatta. Al momento dello scioglimento di Sel (nelle cui file è arrivata a Montecitorio nel 2013) e della nascita di Sinistra Italiana, la presidente della Camera non ha aderito alla nuova forza, ma si è iscritta al gruppo misto, rendendo noto il suo interesse per l’iniziativa intrapresa da Giuliano Pisapia. Il resto è cronaca: Boldrini era in prima fila alla convention inaugurale di Campo progressista a Milano e pure alla manifestazione organizzata dall’ex sindaco a luglio a Piazza Santi Apostoli a Roma, luogo di notevole importante nella storia recente della sinistra visto che proprio lì era la sede dell’Ulivo di Romano Prodi. Insomma, Boldrini è vicina a Pisapia (visto proprio come un nuovo Prodi), per cui nutre grande stima, ricambiata. I due, infatti, possono vantare similitudini importanti: vengono entrambi dalla società civile, hanno una vita e un passato fuori dalla politica, non hanno mai fatto vita di partito, hanno una concezione della sinistra fortemente impregnata di valori che guardano alla giustizia sociale e ai diritti civili. Due figure simili, seppur nella diversità, che si sono quasi automaticamente ritrovate fianco a fianco in questa fase della vita politica italiana. Per questo motivo se Campo progressista presenterà una sua lista alle prossime elezioni, il nome di Boldrini tra i candidati viene dato ormai per scontato. Ma non solo: i bene informati assicurano che la presidente della Camera, una volta smessi gli abiti istituzionali, sarà protagonista della campagna elettorale e si impegnerà al fianco dell’ex sindaco di Milano.

Lo stesso ancora non si può dire di Grasso, che mantiene il riserbo istituzionale sulle sue intenzioni future. Ma il feeling con Bersani è sempre più evidente. Ed è un nome, il suo, che potrebbe entrare in competizione, a sinistra, proprio con quello di Pisapia.


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