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Danièle Nouy, le foto del capo della Vigilanza Bce che fa imbestialire i banchieri italiani

Francesco Saita, Daniele Nouy, Carlo Messina
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Francesco Saita, Daniele Nouy, Carlo Messina
Sabine Lautenschlager, Daniele Nouy
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Sabine Lautenschlager, Daniele Nouy
Herman Van Rompuy, Daniele Nouy
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Herman Van Rompuy, Daniele Nouy
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Daniele Nouy, Carlo Messina
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Daniele Nouy
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Daniele Nouy
Bce,Banche
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Daniele Nouy
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Daniele Nouy
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Daniele Nouy
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Daniele Nouy
Pier Carlo Padoan, Daniele Nouy
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Pier Carlo Padoan, Daniele Nouy
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Daniele Nouy
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Daniele Nouy
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Pier Carlo Padoan, Daniele Nouy
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Pier Carlo Padoan, Daniele Nouy
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Daniele Nouy
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Daniele Nouy
Francesco Saita, Daniele Nouy, Carlo Messina
Sabine Lautenschlager, Daniele Nouy
Herman Van Rompuy, Daniele Nouy
Bce,Banche
Pier Carlo Padoan, Daniele Nouy

La sua recente idea per il trattamento delle sofferenze bancarie ha sollevato alcune polemiche. Danièle Nouy è a capo della Vigilanza della Banca centrale europea che sorveglia sulle 120 principali entità bancarie della zona euro.

Nouy è nata a Rennes nel 1950, ha 40 anni di esperienza nella vigilanza bancaria, è sposata e ha due figlie. Ha un master in Diritto civile e amministrativo all’Università Panthéon-Assas di Parigi e una laurea in Scienze politiche e amministrazione pubblica all’Institut d’Etudes Politiques.

Il conto per le banche italiane delle misure abbozzate dalla Vigilanza Bce per il trattamento delle sofferenze bancarie potrebbe arrivare fino a 10 miliardi di euro. La stima arriva dagli analisti del centro studi di Prometeia. (Qui tutti i dettagli)

Ma ecco cosa ha deciso: la Vigilanza di Francoforte ha pubblicato un addendum alle linee guida di marzo sui non-performing loans, che chiarisce le aspettative dei supervisori in termini quantitativi sui nuovi prestiti classificati come deteriorati (sofferenze, incagli e scaduti) a partire da gennaio 2018. La Bce ha chiesto alle banche una copertura del 100% in due anni per quelli non garantiti e in sette anni per quelli garantiti. La richiesta non è vincolante ma Francoforte si aspetta che i target siano raggiunti. Eventuali scostamenti dovranno essere motivati dalle banche (leggi i dettagli nell’articolo di Francesco Ninfole).

(Foto ImagoEconomica)

 



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