Finirà che lo chiameremo “Morongate”. Lo scontro interno all’amministrazione americana tra il segretario di Stato Rex Tillerson e il suo capo, Donald Trump, sta assumendo toni grotteschi. Breve sintesi per chi se l’è perso (per approfondire invece c’è questo articolo): il rapporto tra i due è ormai alla frutta, ma nella realtà dei fatti non sono mai stati troppo allineati. Anzi, ci sono state varie occasioni in cui l’uno ha smentito l’altro – e, attenzione: è di per sé una circostanza fuori dal comune – finché si è arrivati addirittura a Tillerson che, secondo un giornalista della NBC, avrebbe definito Trump un “moron”, ossia un coglione (o anche un imbecille).
Tillerson non ha mai direttamente smentito di averlo detto: ci ha pensato in seconda battuta la portavoce Heather Nauert, dopo che Tillerson non lo aveva fatto di persona durante una sua conferenza stampa. E d’altronde è del tutto credibile che i toni bruschi e ruvidi dell’ex Ceo di Exxon Mobil – che si è fatto largo in un mondo di squali ed è noto per essere un tipo dalle reazioni colorite – abbiano portato il capo del dipartimento di Stato a un’uscita del genere. Tutto è venuto fuori perché una fonte ha raccontato alla NBC varie cose, tra cui la volontà di Tilerson di dimettersi (diventata palpabile questa estate), con dettagli, appunto, su quello che il segretario pensa del Prez.
Esce oggi, martedì 10 ottobre, un’intervista che Trump ha rilasciato in esclusiva a Forbes che ha un titolo fortissimo: “Inside Donald Trump’s head”, che fa pensare subito a quel modo di dire anche italiano che fa “ma cos’hai in testa?!”. Durante la bella chiacchierata con il giornalista del business magazine, Trump è andato sull’argomento “moron” e ha detto: “Penso che siano fake news. Ma se fosse vero, allora direi che dovremmo fare una gara e confrontare i nostri quozienti intellettivi. E so chi vincerebbe”. Trump spesso si vanta della sua intelligenza, in questo caso lo fa dando seguito a quest’assurda polemica, e sembra non fidarsi fino in fondo della smentita di Nauert.
(Foto: Trump insieme all’ambasciatore russo negli Usa, a cui svelò inavvertitamente un piano dell’intelligence americana in Siria)