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I mugugni a Berlino per gli eccessi di Steinbrück

Sono ore convulse per i rapporti, già molto tesi, tra Italia e Germania. Nel corso della sua visita di tre giorni nella Repubblica Federale, concepita in origine come passerella per rassicurare i tedeschi sulle virtù taumaturgiche del futuro Governo Bersani-Monti, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha annullato un incontro con il candidato socialdemocratico alla Cancelleria, Peer Steinbrück, dopo che questi, nella giornata di martedì, si era detto sorpreso per l’esito del voto italiano, in particolare per via del successo di «due clown», Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.

La notizia ha scalato in breve le edizioni online dei quotidiani tedeschi, sollevando un polverone sul già acciaccato leader dell’Spd. Leader che con una simile affermazione mette in grave imbarazzo anche Pierluigi Bersani, impegnato a cercare una forma di collaborazione con il Movimento Cinque Stelle per la formazione di un nuovo governo.

Subito dopo l’annullamento dell’incontro con Napolitano, il portavoce di Steinbrück, parlando con la tv pubblica ZDF, ha detto di comprendere la scelta del Presidente della Repubblica, vista la situazione di politica interna. Intanto sul web si scatena la rabbia degli aderenti del Pdl e del M5S.

Decine di elettori si sono riversati sul profilo ufficiale del candidato Cancelliere, ricoprendolo di contumelie. Un episodio che certo non aiuta a superare le decennali incomprensioni politiche tra italiani e tedeschi. Come sottolinea in un comunicato il presidente del gruppo parlamentare italo-tedesco Manfred Kolbe (CDU): «Le offese e gli insulti nei rapporti italo-tedeschi devono avere fine (…) In Germania regna una “Berluscofobia”. Si può dire di tutto di Berlusconi, ma non che non sia un politico legittimato democratico».

Mentre infatti gli esponenti della coalizione cristiano-liberale si erano limitati a ribadire che l’Italia non dovrà abbandonare il sentiero del risanamento e delle riforme, le dichiarazioni del leader socialdemocratico hanno lasciato di stucco molti osservatori e colleghi parlamentari. Per Michael Meister, capogruppo della CDU/CSU al Bundestag, Steinbrück è «un elefante in una cristalleria»; per il suo collega liberale Volker Wissing «è una minaccia per la politica estera tedesca». Il Ministro della Giustizia Sabine Leutheusser-Schnarrenberger ha liquidato il tutto con un: «Mi vergogno per lui». Anche il Ministro degli Interni socialdemocratico del Baden-Württemberg si mostra imbarazzato: «Non c’è nulla di comico. Non si possono valutare così alla leggera i risultati elettorali».

Senza contare che, per certi versi, la battuta del candidato dell’SPD alla Cancelleria risulta davvero sorprendente. Anziché attaccare frontalmente la signora Merkel per come ha gestito la crisi in Europa fino adesso, proprio come ha fatto il settimanale Die Zeit, il politico socialdemocratico se l’è presa con l’elettorato italiano. Non molto razionale, nemmeno ai fini della campagna elettorale teutonica ormai alle porte. Anche oggi Angela Merkel ha fatto un passo avanti verso la riconferma.


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