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Il cardinale Robert Sarah, sconfessato da Papa Francesco, visto da Umberto Pizzi. Le foto

Robert Sarah
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Robert Sarah
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Robert Sarah ed Ettore Gotti Tedeschi
Robert Sarah ed Ettore Gotti Tedeschi
Robert Sarah ed Ettore Gotti Tedeschi
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Robert Sarah ed Ettore Gotti Tedeschi
Robert Sarah ed Ettore Gotti Tedeschi
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Con una lettera autografata inviata lo scorso 22 ottobre, Papa Francesco ha corretto l’interpretazione data dal prefetto del Culto divino, il cardinale Robert Sarah, al recente motu proprio Magnum Principium sulla traduzione dei testi liturgici nelle varie lingue. Nel documento, Francesco stabiliva che le traduzioni – una volta approvate dalle conferenze episcopali locali – non avrebbero più dovuto passare al vaglio della Santa Sede, ma solo alla loro conferma. Al posto della recognitio, subentrava la confirmatio. Basta, insomma, l’avallo dei vescovi.

Il cardinale Sarah – considerato uno dei porporati più “conservatori” della curia romana ma proprio da Francesco messo a capo del Culto – del motu proprio aveva dato un’interpretazione assai più restrittiva. E l’aveva comunicato al Pontefice, con una lungo commento che poi era stato ripreso immediatamente da diversi siti internet. Il punto centrale dell’intervento del prefetto del Culto divino riguardava l’attualità dell’istruzione Liturgia authenticam del 2001, chiarendo dunque che il documento papale non conteneva grandi novità rispetto al passato: “Non modifica in alcun modo la responsabilità della Santa Sede né di conseguenza le sue competenze in merito alle traduzioni liturgiche”.

Errato. Almeno per Francesco, che ha deciso di rispondere subito, chiarendo invece che recognitio e confirmatio non sono la stessa cosa. Si tratta di una sconfessione totale dell’interpretazione data dal responsabile vaticano per il Culto, fatto del tutto inedito. “Innanzitutto – scrive Bergoglio – occorre evidenziare l’importanza della netta differenza che il nuovo motu proprio stabilisce tra recognitio e confirmatio, ben sancita nei §§ 2 e 3 del can. 838, per abrogare la prassi, adottata dal dicastero a seguito del Liturgia authenticam e che il nuovo motu proprio ha voluto modificare. Non si può dire pertanto che recognitio e confirmatio sono strettamente sinonimi (o) sono intercambiabili oppure sono intercambiabili a livello di responsabilità della Santa Sede” (leggi qui l’articolo completo).

Nella gallery di Formiche.net, ecco il cardinale Robert Sara durante la presentazione del libro di Nicola Bux dal titolo Con i sacramenti non si scherza, edito da Cantagalli, che si è tenuta ad aprile del 2016 (gallery completa). Ecco tutte le foto.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata

 

 



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