Gli Stati Uniti e alcuni suoi alleati europei stanno addestrando da cinque mesi i ribelli siriani in Giordania di basi di addestramento per i ribelli siriani. La notizia è stata confermata dal giornale britannico Times, all’indomani del vertice a Roma degli Amici della Siria in cui il Segretario di Stato Usa, John Kerry, ha annunciato nuovi aiuti non letali all’opposizione per 60 milioni di dollari, deludendo quanti si aspettavano un impegno a fornire armi.
Già ieri il New York Times aveva riferito di un impegno americano nella regione per addestrare i ribelli, senza però fornire maggiori dettagli sull’entità della missione o sul paese ospitante. Fonti di intelligence e diplomatici della regione hanno fatto sapere al Times che i combattenti dell’opposizione vengono addestrati all’uso delle armi leggere, ma anche a manovre più complicate, come garantire la sicurezza delle armi chimiche del regime, in centri di addestramento che “si trovano in installazioni militari giordane”, anche se “le operazioni sono organizzate e gestite da istruttori statunitensi”.
“Questa non è un’iniziativa giordana, questa è un’iniziativa americana portata avanti in Giordania viene coordinata con attenzione per poter garantire ai ribelli, si spera a quelli giusti, una spinta nella lotta contro Assad”, ha detto un diplomatico ad Amman. L’amministrazione americana si è sempre opposta alla fornitura di armi ai ribelli siriani per timore che queste possano finire nelle mani di jihadisti. Fonti dell’intelligence hanno sottolineato che l’addestramento viene portato avanti, infatti, nel rispetto di rigide linee guida concordate da Washington con i suoi alleati, tra cui Israele.
