“In questi anni i populisti hanno guadagnato consenso. Ma loro migliorano i sondaggi, noi abbiamo migliorato l’Italia. Dobbiamo impiegare i 100 giorni che ci mancano alle elezioni spiegando che abbiamo migliorato l’Italia”. Queste le parole di Angelino Alfano, ministro degli Esteri e leader di Alternativa Popolare, alla conferenza programmatica del partito di sabato all’Hotel Marriott di Roma.
Per Alfano, con l’adesione al Partito Democratico Alternativa Popolare non è diventata una formazione di sinistra. “Ma con chi ci vuole portare fuori dall’Europa non possiamo stare, noi abbiamo l’Italia al centro e siamo al centro del sistema politico italiano. Dobbiamo essere in campagna elettorale un movimento europeista. Stiamo dalla parte di chi dice che l’Europa è irrinunciabile, senza saremmo un paese meno prospero, meno sicuro, più solo. L’Europa è un club dove vogliamo stare, chi non si iscrive a questo club lo dica con chiarezza”. “Con una certa destra – ha aggiunto Alfano – non vogliamo avere niente a che fare. Il centrodestra del 2013 non c’è più, per questo non ci chiamiamo più Ncd ma alternativa popolare, perché siamo l’alternativa forte e coraggiosa”.
Sul leader della Lega Nord, Matteo Salvini, Alfano ha detto che non ha capito cosa gli abbia fatto: “In Sicilia si dice ‘a fissazione è peggiu da malatia’. Ma non gli rendo il paio, dovrei spiegargli cosa sono gli avverbi che lui scambia per aggettivi. Siamo a livelli di quinta elementare”.
Alfano ha insistito che non ha mai cambiato posizione politica: “Berlusconi ha fatto il patto con Bersani per far nascere il governo Monti, poi il governo Letta. Poi ha deciso di rompere. Noi siamo rimasti dove lui ci aveva collocato. Quindi lezioni non ne accettiamo da nessuno […] Il principale protagonista del centrodestra italiano ha fatto bene ha fare quelle scelte, noi eravamo con lui. Poi non abbiamo condiviso la decisione di uscire dal governo Letta […] Tra cinque mesi Berlusconi sarà lui sulla posizione in cui ci troviamo noi ora”.
Ad accompagnare Alfano c’erano Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Sergio Pizzolante, Fabrizio Cicchitto, Filippo Piccone e Roberto Formigoni.
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