Skip to main content

Laura Boldrini festeggiata nel Campo progressista di Giuliano Pisapia. Foto

1 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
2 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
3 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
4 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
5 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
6 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
7 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
8 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
9 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
10 / 25
Pisapia - Imagoeconomica
11 / 25
Gianni Cuperlo - Imagoeconomica
12 / 25
Gianni Cuperlo - Imagoeconomica
13 / 25
Cuperlo e Speranza - Imagoeconomica
14 / 25
Giuliano Pisapia e Cesare Damiano - Imagoeconomica
15 / 25
Giuliano Pisapia e Gad Lerner - Imagoeconomica
16 / 25
Pisapia e Cuperlo - Imagoeconomica
17 / 25
Pisapia e Speranza - Imagoeconomica
18 / 25
Laura Boldrini - Imagoeconomica
19 / 25
Laura Boldrini - Imagoeconomica
20 / 25
Laura Boldrini - Imagoeconomica
21 / 25
Laura Boldrini - Imagoeconomica
22 / 25
Laura Boldrini - Imagoeconomica
23 / 25
Pisapia e Boldrini - Imagoeconomica
24 / 25
Boldrini e Speranza - Imagoeconomica
25 / 25
Tabacci, Speranza e Zedda - Imagoeconomica

Dopo la conferenza programmatica di sabato di Alternativa Popolare, domenica si è svolta a Roma un’iniziativa di Campo progressista intitolata “Diversa, una proposta per l’Italia”. Ad accompagnare l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia c’erano Roberto Speranza, Gianni Cuperlo, Cesare Damiano, Laura Boldrini, Gad Lerner, Bruno Tabacci e Massimo Zedda.

“Abbiamo chiesto centinaia di volte al Pd di smetterla di guardare a destra – ha detto Pisapia durante il suo intervento -. Non può esserci nessun tipo di cammino insieme a chi pensa che nel nuovo centrosinistra ci possa essere un pezzo di vecchio o nuovo centrodestra […] Non è mai stata una nostra opzione e come abbiamo visto nelle ultime elezioni perse non è accettabile per il nostro elettorato”.

“Siamo stati chiarissimi, noi andiamo avanti […] Siamo convinti che è sempre necessario, per sconfiggere le destre e i populisti, un nuovo centrosinistra alternativo, capace di dare un segno di innovazione molto forte […] Abbiamo detto chiaramente quali sono le nostre indicazioni e quelle discontinuità che noi chiediamo e riteniamo necessarie. Attendiamo risposte, noi andiamo avanti”.

Per Speranza, “Unire (il centrosinistra, ndr) senza cambiare è una presa in giro, non basta, è una alchimia elettorale […] quando leggo su Repubblica di una ‘trattativa’ fra Pd e noi, dico: il Pd non deve trattare con me con Bersani, con D’Alema. Deve recuperare gli insegnanti persi per una riforma sbagliata, deve recuperare i lavoratori, il mondo ambientalista offeso dal ‘ciaone’ al referendum sulle trivelle. Ce la faranno? Penso di no”.

Boldrini, invece, ha detto che “oggi dobbiamo prendere atto che i presupposti di una coalizione di centrosinistra col Pd allo stato attuale sembrano non esserci. Purtroppo, dico purtroppo perché siamo gente responsabile”. Il presidente della Camera ha ha detto di essersi sentita “in sintonia con Campo progressista che parla il linguaggio dell’unità e perseguiva l’obiettivo di un nuovo centrosinistra. L’obiettivo non era una alleanza purchessia, non basta mettere un simbolo accanto a un altro simbolo per convincere le persone deluse ad andare a votare. E non basta neanche fare le alleanze contro per non far vincere qualcun altro. Non mobilita, non appassiona, non accende l’entusiasmo”.

(Foto Imagoeconomica/Riproduzione riservata)



×

Iscriviti alla newsletter