E’ ufficialmente ripartita la giostra dei condoni. Anzi, sembra non essersi mai fermata.
Dopo due giri di voluntary disclosure, il primo con ottimi incassi e il secondo semi fallimentare, un giro di rottamazioni liti pendenti e due turni di rottamazione cartelle di cui uno ancora in fase di definizione, il governo sta in questi giorni addirittura pensando e strutturando due nuove forme di sanatoria.
La prima ipotesi, emendamento della Commissione Bilancio del Senato al decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio, prevede la possibilità per gli ex iscritti all’Aire (l’associazione degli italiani residenti all’estero) e per gli ex lavoratori transfrontalieri di regolarizzare eventuali somme detenute all’estero versando il 3% della somma detenuta, una sorta di voluntary settoriale in poche parole.
Il secondo condono, questo in fase di studio, prevedrebbe la possibilità per tutti coloro che hanno un debito con l’erario non ancora iscritto a ruolo, ovvero i soggetti con rateizzazioni in corso con l’Agenzia delle Entrate o con avvisi di irregolarità esclusi dalle rottamazioni, di avere la stessa tipologia di sconto ottenuta dai contribuenti che hanno aderito alla definizione delle cartelle.
Una sorta di intervento per parificare due tipologie quasi identiche di debitori come fu fatto anche per le liti pendenti, senza pensare però che tutta questa serie di condoni non sta facendo altro che creare nuove forme di disparità sociale.
La gravissima differenza che si sta generando infatti non è solo tra contribuenti fedeli ed infedeli, ma addirittura tra gli infedeli stessi, tanto da creare debitori di serie A che posso aderire alla rottamazione ed avere importanti sconti sul dovuto, debitori di serie B che possono parzialmente aderire e morosi di serie C che vengono addirittura esclusi “ingiustamente” da qualsiasi forma di condono.
Giusto e sbagliato, contribuenti fedeli ed infedeli, quelli che potrebbero essere il sesto ed il settimo condono della legislatura ci stanno piano piano rendendo meno definiti e rigidi questi concetti che dovrebbero essere alla base del nostro sistema paese con il rischio di far perdere di credibilità a tutti i settori, quello della riscossione, ormai compromesso, in primis.