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Andrea Stroppa, chi è (e cosa pensa) il giovane esperto cyber che scoverà le fake news anti Pd

Dopo aver ospitato l’annuncio della “caccia alle bufale” di Laura Boldrini, il New York Times torna all’attacco delle fake news made in Italy. E lo fa con un pezzo firmato da Jason Horowitz, corrispondente per l’Italia e il Vaticano, che rilancia una ricerca di Andrea Stroppa, giovanissimo esperto italiano di cyber-security, 23 anni, pupillo di Marco Carrai, manager e imprenditore vicino all’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Proprio per il leader del PD di Rignano, stando a quanto scrive il quotidiano newyorkese, Stroppa avrebbe lavorato alla sua ricerca, che “dimostra che la pagina ufficiale di promozione per Matteo Salvini, leader del partito di destra la Lega, condivide gli stessi codici google con una pagina di propaganda e fan del Movimento 5 Stelle”.

La pagina in questione è “Noi con Salvini”, vero bacino di followers su facebook per il leader del Carroccio, con ben 276.000 like. La rivelazione ha dunque poco a che vedere con le fake news. Svelerebbe piuttosto un file rouge che lega la popolare pagina di Salvini ad alcuni raduni social dei pentastellati per due motivi. Il primo, spiega Stroppa a Formiche.net, “è che la pagina ufficiale di Matteo Salvini aveva in comune il codice analytics di alcuni siti 5 stelle”. “Abbiamo sgamato M5S e Lega. Vi diciamo che ogni 15 giorni in Pd presenterà dei rapporti ufficiali sulla rete di tutte le schifezze che troviamo, non chiediamo interventi normativi”, ha detto oggi Renzi alla Leopolda.

Il codice ID assegnato da Google Analytics altro non è che un’impronta digitale per monitorare le performance di un sito web. Un’impronta che può essere usata per più siti, chiarisce il quotidiano americano, poiché può accadere che “l’architettura di un sito sia stata ripresa per adattarvi differenti contenuti”. Diverso è il caso del codice con cui Google distribuisce la pubblicità su un sito online: anche questo risulta comune alla pagina facebook pro Salvini e a diverse altre pagine di supporters grillini. “L’Adsense solleva più dubbi perché genera profitti che finiscono in un unico account” precisa Stroppa. Resta dunque da scoprire chi racimola i guadagni pubblicitari di queste pagine, “sta a Noi con Salvini dirci di chi si tratta”.

Il report richiesto da Renzi al giovane esperto di cyber-security e rilanciato dal Times ha acceso la miccia della campagna elettorale. D’altronde le fake news sembrano essere divenute un vero cavallo di battaglia del segretario Pd in questi ultimi giorni, tanto da spingerlo a incentrare sul tema gran parte dell’arringa sul palco della Leopolda. Lì, alla kermesse renziana, è presente anche Andrea Stroppa.

Il cyber-esperto non ama però essere accostato al partito, chiarisce che da parte del segretario “non c’è stata alcuna commissione, mi ha semplicemente chiesto qual era la situazione e gli ho fatto una panoramica”, e si affretta a sottolineare che “quello era solo un report, adesso torno alle mie attività”. Che sia stato commissionato o meno, il suo report è rimbalzato in un tam tam sulle pagine social di renziani doc come il ministro Maurizio MartinaMatteo Richetti, il presidente del partito Matteo Orfini. Ed è riuscito a innervosire lo stesso Matteo Salvini, che piuttosto si è detto preoccupato delle fake news “che vendono giornali e telegiornali sulle bugie del governo, tasse, immigrazione e falsa ripresa economica”.

All’ambiente PD Stroppa si è avvicinato grazie a Marco Carrai, facendo da capo del reparto ricerca e sviluppo di una società di consulenza, la Cys4, di cui il fedelissimo di Renzi era socio. Oggi il giovane è consigliere del World Economic Forum e Ceo di una società, la Ghost Data, che si occupa di protezione cyber ed intelligenza artificiale, fondata nel 2017 assieme al socio Pavel Lev, un altro giovane web developer con un passato nel mondo dell’advertising con Instafame social, oggi senior developer dell’Instagram Stories Data Base (ISDB).

Prima di divenire cacciatore di bufale sul web, all’età di sedici anni, un giovanissimo Stroppa – come rivelato da l’Espresso – era stato arruolato come hacker in Anonymous Italia, partecipando di persona ad attacchi cyber contro la Luiss, la Banca di Imola e un sindacato di polizia penitenziaria: “Ho avuto un processo e un condono giudiziario, oggi per la legge sono un cittadino incensurato” risponde infastidito dalla kermesse di Firenze, “la notizia uscì illegalmente da un tribunale, perché ero minorenne e non avevo mai pubblicizzato i documenti, però magari adesso faccio un po’ di querele per scoprire i responsabili”.

(foto: youtube)



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