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Siria come l’Iraq, abbattuta la statua del padre di Assad


La statua di Hafez Al Assad, padre dell’attuale presidente siriano, piomba al suolo fra le urla di gioia degli abitanti. I simboli del potere vengono abbattuti al grido di “Allah è grande” a Raqa, città nel Nord del Paese conquistata dalle forze militari dei ribelli; è la prima capitale di provincia che riescono a strappare all’esercito di Assad. Per festeggiare la più importante vittoria dall’inzio della guerra civile gli abitanti si sono scagliati contro la statua dell’ex presidente abbattendola. Si è ripetuto così un rito già visto in passato, come in Iraq dove la distruzione della statua di Saddam nell’aprile del 2003 divenne simbolo della caduta di Baghdad, dando l’illusoria impressione che la guerra stesse per finire.



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