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Il futuro del sindacato tra politica previdenziale e quella industriale

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Domani mattina saremo al Palazzo dei Congressi per sostenere la Uil nel confronto in atto sulla riforma previdenziale.

I passaggi parlamentari

L’emendamento correlato del governo sulla Legge di Bilancio è all’esame delle aule del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Ma il provvedimento in questione è uscito da un confronto tra i sindacati confederali ed il governo. È migliorabile tuttora: da qui l’azione della nostra Confederazione per sensibilizzare i gruppi parlamentari. Ma una buona parte dell’azione per tutelare i lavoratori interessati è stata compiuta. L’intervento previdenziale per tutelare i lavoratori dal niente si è esteso a dodici punti dopo il confronto tecnico e politico tra il sindacato ed il governo. Occorre andare avanti così e recuperare l’unità di azione per completare il percorso in modo unitario con Cisl e Cgil. Si tratta di una scelta che Carmelo Barbagallo ha definito come terza fase, una prospettiva che riguarda il tema pensionistico, ma che può e deve estendersi ad una piattaforma di riforma fiscale. Insomma, pensioni e salari più forti e meno pressione fiscale sui lavoratori.

Oggi la Uilm a villa Palestro in Roma

È quanto sosterremo al Consiglio nazionale della Uilm che si riunirà oggi pomeriggio a Roma a Villa Palestro e che sara’ caratterizzato dalla relazione esplicativa di Domenico Proietti, segretario confederale della Uilm. Anche noi chiederemo che, durante l’iter parlamentare, si proceda ad alcuni miglioramenti del testo. Il confronto dovrà proseguire per ottenere, a titolo d’esempio, l’immediato insediamento delle due commissioni, per la separazione della previdenza dall’assistenza e per l’individuazione degli altri lavori gravosi. Proprio rispetto alle succitate attività professionali abbiamo l’esigenza di inserire ulteriori fattispecie che riguardano lavori metalmeccanici altamente gravosi ed usuranti per chi li pratica. Rispetto all’emendamento del governo sulla Legge di Bilancio è bene sottolineare anche un altro aspetto, oltre a quello dell’estensione a 15 categorie di lavoratori a cui verrà estesa l’ape sociale e la pensione anticipata per i precoci al 2019. Si è riconosciuta, infatti, la necessità di eliminare le disparità di genere che penalizzano le donne con un primo intervento che prevede un anno di anticipo, fino ad un massimo di due, per ogni figlio, sull’anzianità contributiva per l’accesso all’ape sociale. Si costituisce un fondo nel quale confluiranno tutte le risorse non spese per interventi previdenziali. È stata estesa la fiscalità di vantaggio ai lavoratori pubblici nella previdenza complementare, con una riduzione di quasi 10 punti. Infine, esiste l’impegno a rendere più flessibili e adeguate le pensioni dei giovani. Si tratta di punti strutturali che andranno rafforzati in quella cosiddetta “terza fase” che la Uil auspica e sostiene.

Il confronto sul futuro dell’Ilva

Ma per i metalmeccanici l’attuale fase si caratterizza soprattutto per l’impegno a favore della crescita dell’economia basata sul rilancio dell’industria manifatturiera. Questo per noi significa la necessità di investimenti pubblici e privati a favore del settore specifico. Mai come ora lavorare a favore di questa prospettiva vuol dire tutelare la siderurgia nazionale: il confronto col management di Arcelor Mittal per il futuro del gruppo Ilva rappresenta il paradigma della suddetta esigenza. Siamo impegnati ad accellerare il confronto tra noi ed i vertici di Am InvestCo Italy (sia dal punto di vista industriale sia ambientale) come quello con i commissari governativi che gestiscono l’Amministrazione straordinaria dell’Ilva stessa. Per amor di verità abbiamo bisogno di approfondimenti ulteriori sia in sede ministeriale che nelle realtà locali per conoscere le specificità sito per sito e reparto per reparto. Di una cosa c’è certezza. La Uilm mantiene la barra a dritta sulla rotta per lo sviluppo occupazionale e produttivo del più grande gruppo italiano della siderurgia. La nostra posizione rimane confermata:tutela dei livelli occupazionali e produttivi per ogni sito del gruppo presente in ambito nazionale; anticipazione dei tempi previsti per l’ambientalizzazione del sito di Taranto; sincronia degli investimenti previsti in ambito industriale con quelli di pertinenza ambientale; salvaguardia dei lavoratori diretti e di quelli dell’indotto collegato. È anche questo il contributo che la nostra organizzazione intende rivolgere ai contenuti della politica industriale di cui abbisogna con urgenza il Paese.



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