Limes, rivista di geopolitica diretta da Lucio Caracciolo, ha presentato mercoledì il suo volume di dicembre interamente dedicato alla querelle iberica dal titolo “Madrid a Barcellona”. L’incontro è stato organizzato da Inforelea al Palazzo del Vicariato Vecchio, con gli interventi degli ex ministri degli Esteri Massimo D’Alema e Franco Frattini e di monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (Pass).
Nel volume la rivista ha ripercorso le tappe della causa indipendentista partendo dalle radici storiche e offrendo alcuni spunti per il futuro delle autonomie in Europa.
“Una catastrofe – ha detto D’Alema all’evento di Limes – frutto di una sequela di errori, una prospettiva dannosa per la Catalogna stessa”. Il presidendente della Fondazione Italianieuropei, che vanta ancora ottime amicizie tra i socialisti spagnoli, ha definito i leader della rivolta “un gruppo dirigente il cui avventurismo ha assunto aspetti tragicomici”. Nulla a che vedere con il fondatore del movimento indipendentista, Jordi Pujol, che D’Alema ricorda come “un fuoriclasse, una sorta di straordinario Andreotti catalano, che sapeva spingere sull’acceleratore dell’autonomismo per fermarsi al momento opportuno”.
A chi ha criticato i tentennamenti del premier spagnolo durante i primi mesi di sommovimenti, Frattini invece ha risposto: “Conosco bene Rajoy, è nel suo carattere decidere dopo aver acquisito tutti gli aspetti della questione”. Mostra invece meno clemenza per l’indifferenza di Bruxelles, dove ha servito come vice-presidente della Commissione UE. “Ridicolo spostare il negoziato a Bruxelles”, avrebbe posto Stato e secessionisti sullo stesso piano, “ma l’Europa doveva fare un passo in più, parlare con più chiarezza”.
(Leggi il resoconto completo della presentazione a cura di Francesco Bechis)
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