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Perché non concordo con Barbagallo sulla riforma Fornero

Barbagallo

Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, con la sicumera di un ayatollah che ha dismesso il turbante, si è lanciato in una fatwa contro quelli che a suo avviso sono i “cani da guardia” della riforma Fornero: “Chiediamo una nuova governance dell’Inps – ha tuonato dal palco – e siccome Monti, Fornero e Boeri rispondono agli interessi delle multinazionali internazionali, è meglio che vadano all’estero a lavorare”. Dal momento che era in vena di consigli sarebbe stato utile che Barbagallo suggerisse ai malcapitati di abbandonare il Paese via mare, magari organizzando, sulla nave che li conduce in esilio, un seminario sulle politiche previdenziali nell’epoca della globalizzazione. Volendo, il segretario della Uil – facendo tesoro delle proprie esperienze personali – potrebbe anche segnalare quale compagnia di navigazione scegliere.

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Liberi? Sta bene. Ma uguali a chi?

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Giuliano Pisa…via

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Non ho simpatia per Matteo Renzi e, tanto meno, per il suo giglio magico, compresa Maria Elena Boschi. Non riesco, però, a capire perché una deputata di Arezzo non dovrebbe occuparsi della crisi di una banca che opera nel territorio in cui è stata eletta. Probabilmente sarebbe bastato fornire, sin dall’inizio in Aula, questa banale spiegazione per stroncare sul nascere tante polemiche. La verità è sempre l’opzione più conveniente.

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Nelle commedie all’italiana dei bei tempi che furono, gli avvocati d’ufficio esercitavano il loro mandato appellandosi sbrigativamente alla clemenza della Corte. Meglio comunque una non-difesa di questo tipo piuttosto che quella svolta da Ettore Rosato a Di martedì.

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Angelino Alfano ha risolto il classico dilemma di Nanni Moretti: si è convinto che lo noteranno di più se questa volta non si candiderà.


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