“Il culto di Medjugorje è autorizzato. Non è proibito e non deve svolgersi di soppiatto. Da oggi, le diocesi e altre istituzioni possono organizzare pellegrinaggi ufficiali. Non ci sono più problemi”. A dare la notizia (attesa da tempo ma non per questo meno importante) attraverso un’intervista esclusiva al portale Aleteia, è stato direttamente monsignor Henryk Hoser, arcivesvovo di Varsavia-Praga in Polonia e da diversi mesi inviato speciale del Papa per la pastorale nel santuario di Medjugorje. Proprio venerdì, Francesco ha accettato le dimissioni per raggiunti limiti d’età presentate da Hoser, che ora si dedicherà a tempo pieno al culto nella località bosniaca.
“IMPOSSIBILE MENTIRE PER TRENTASEI ANNI”
Monsignor Hoser, con il passare dei mesi, è sembrato essere sempre più convinto dell’autenticità delle apparizioni mariane che vanno avanti ininterrotte dal 1981. All’inizio tendeva a non sbottonarsi e a domande precise sui fenomeni, rispondeva: “Mi trattengo dal giudizio, perché questo non è il mio compito”. Ad agosto, invece, era assai più netto: “E’ impossibile per sei veggente mentire per trentasei anni. Quanto essi dicono è significativo”. Ora, in particolare, il presule ribadisce l’importanza del numero delle conversioni e delle confessioni: “Sono massive, hanno una cinquantina di confessionali, che non bastano. Sono confessioni molto profonde. E ciò che conferma l’autenticità del luogo è la grande quantità di istituzioni caritative che esistono attorno al santuario”.
L’OPPOSIZIONE DEL VESCOVO DI MOSTAR
Dall’inviato speciale anche un plauso al lavoro dei francescani – responsabili del santuario – e da sempre in rotta con le autorità diocesane locali. I vescovi di Mostar che si sono avvicendati negli anni hanno sempre negato l’origine soprannaturale degli eventi accaduti. Da ultimo, monsignor Ratko Peric, attuale vescovo, che una settimana dopo la nomina di Hoser da parte di Francesco aveva scritto una lunga lettera in cui definiva “sedicenti” i veggenti e smontava, pezzo dopo pezzo, apparizione dopo apparizione, il fenomeno.
IL LAVORO DELLA COMMISSIONE RUINI
In particolare, Peric aveva criticato anche le conclusioni della commissione Ruini, l’organismo istituito sotto il pontificato di Benedetto XVI incaricato di esaminare la questione, ascoltando testimoni, discutendo e passando al setaccio gli atti disponibili. I lavori, che si sono classi ormai da anni, sono stati presentati al Papa.
IL PAPA E “LA MADONNA POSTINA”
Ed è appunto il Papa l’unico titolato a decidere sulla veridicità. Hoser lo ribadisce, spiegando che “il dossier si trova ora negli uffici della Segreteria di stato” e “credo che a breve la decisione finale sarà presa”. Francesco ha più volte ribadito che non esiste “la Madonna postina che manda messaggi a questa o quell’ora”, ma ha sempre invitato a concentrarsi sulla dimensione essenzialmente spirituale. Lo scorso maggio, rientrando a Roma da Fatima, il Pontefice aveva chiarito che“il nocciolo vero e proprio del rapporto-Ruini è la gente che va lì e si converte, gente che incontra Dio, che cambia vita”. E questo “non si può negare”.