Beppe Grillo è tornato a lanciare un durissimo attacco al mondo dell’informazione e in particolare alle tv italiane per il trattamento riservato al Movimento 5 stelle. “Nel libro di Jack London ‘Zanna bianca’ – ha scritto sul suo blog in un post nel quale ha anche chiesto la privatizzazione di due reti Rai e la revisione delle concessioni ai privati – una lupa attrae ogni notte un cane da slitta nella foresta. Chi cede al richiamo viene condotto lontano dal fuoco e divorato da un branco di lupi appostati in attesa nella neve. Nel dopo elezioni la tecnica dei conduttori televisivi, dipendenti a tempo pieno di pdl e pdmenoelle, è simile”.
Secondo Grillo “il loro obiettivo è, con voce suadente, sbranare pubblicamente ogni simpatizzante o eletto del M5S e dimostrare al pubblico a casa che l’intervistato è, nell’ordine, ignorante, impreparato, fuori dalla realtà, sbracato, ingenuo, incapace di intendere e di volere, inaffidabile, incompetente. Oppure va dimostrato il teorema che l’intervistato è vicino al pdmenoelle, governativo, ribelle alla linea sconclusionata di Grillo, assennato, bersaniano. In entrambi i casi, il conduttore si succhia come un ghiacciolo il movimentista a cinque stelle, vero o presunto (più spesso presunto), lo mastica come una gomma americana e poi lo sputa, soddisfatto del suo lavoro di sputtanamento. E’ pagato per quello dai partiti”.
“L’accanimento delle televisioni nei confronti del M5S – ha proseguito Grillo – ha raggiunto limiti mai visti nella storia repubblicana, è qualcosa di sconvolgente, di morboso, di malato, di mostruoso, che sta sfuggendo forse al controllo dei mandanti, come si è visto nel folle assalto all’albergo Universo a Roma dove si sono incontrati lunedì scorso i neo parlamentari del M5S.
Scene da delirio. Questa non è più informazione, ma una forma di vilipendio continuato, di diffamazione, di attacco, anche fisico, a una nuova forza politica incorrotta e pacifica. Le televisioni sono in mano ai partiti, questa è un’anomalia da rimuovere al più presto. Le Sette Sorellastre televisive non fanno informazione, ma propaganda”.