Più che la presentazione di un libro, ieri al Tempio di Adriano a Roma sembra essersi svolto un comizio elettorale. Silvio Berlusconi è stato protagonista dell’appuntamento organizzato da Bruno Vespa per presentare “Soli al comando. Da Stalin a Renzi, da Mussolini a Berlusconi, da Hitler a Grillo. Storia, amori, errori” (Mondadori, 2017).
Si è parlato di storia, ma soprattutto di futuro, di sintonie e alleanze impossibili, vista la vicinanza della campagna elettorale per le elezioni politiche a primavera del 2018. Alla presentazione di “Soli al comando”, moderata dal giornalista Antonio Polito, il leader di Forza Italia ha detto che preferisce non entrare nel merito della polemica con il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, per il mancato sostegno del partito alla legge Molteni e sulla Fornero: “Voglio prima incontrarmi con Salvini e parlare con lui, bisogna anche essere disposti a cambiare le posizioni. Di questo argomento non ne ho mai ragionato con lui, sono decisioni che sono state prese internamente ai gruppi”.
Sull’ex alleato Angelino Alfano, leader di Nuovo Centrodestra, Berlusconi ha scartato qualsiasi possibilità di collaborazione: “C’è stata una telefonata in un momento suo molto difficile. Ora noi vediamo quali saranno i parlamentari che decideranno di schierarsi con il centrodestra, ma su di loro pesa la decisione di aver sostenuto un governo di centrosinistra. Non entreranno in Forza Italia, ma faranno parte del quarto movimento dove c’è chi non dà vita a delle formazioni cospicue”. Su Maurizio Lupi, l’ex premier ha detto di essere contento per il suo ritorno, perché “è persona perbene, gentile ragionevole, che non ho mai sentito esplodere in giudizi negativi […] Credo piuttosto dovrà essere lui a spiegare a se stesso e agli altri la decisione di sostenere il governo di centrosinistra, ma il ritorno al centrodestra è un ritorno al suo posto”.
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