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I marò restano in Italia

Alla fine i due marò detenuti in India resteranno in Italia. La decisione è stata divulgata oggi dalla Farnesina attraverso un comunicato: “L’Italia ha sempre ritenuto che la condotta delle autorità indiane violasse gli obblighi di diritto internazionale gravanti sull’India”, in particolare ”il principio dell’immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero”.

Dopo la fine del permesso concesso per venire a votare, i due marò arrestati con l’accusa di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati resteranno nel Paese non torneranno in India. In un comunicato la Farnesina ha precisato che “su istruzioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi, l’ambasciatore d`Italia a New Delhi Daniele Mancini ha consegnato oggi alle autorità indiane una nota verbale” con cui il governo italiano ha reso noto al governo indiano che “stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso”.

“All’indomani della sentenza del 18 gennaio 2013 della Corte Suprema indiana l’Italia ha proposto formalmente al governo di New Delhi l’avvio di un dialogo bilaterale per la ricerca di una soluzione diplomatica del caso, come suggerito dalla stessa Corte, là dove richiamava l’ipotesi di una cooperazione tra Stati nella lotta alla pirateria, secondo quanto prevede la citata Convenzione Unclos”, precisa il comunicato.

“Alla luce della mancata risposta dell’India alla richiesta italiana di attivare tali forme di cooperazione il governo italiano ritiene che sussista una controversia con l’India avente ad oggetto le regole contenute nella predetta Convenzione e i principi generali di diritto internazionale applicabili alla vicenda”. Per questi motivi, “l’Italia ha ribadito formalmente al governo indiano, con la nota verbale consegnata oggi dall’ambasciatore Mancini, la propria disponibilità di giungere ad un accordo per una soluzione della controversia, anche attraverso un arbitrato internazionale o una risoluzione giudiziaria, chiedendo all’India di attivare le consultazioni previste dalla Convenzione Unclos”.

È in quest’ambito che l’Italia ha informato il governo di Nuova Delhi che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, “i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso”.
Il comunicato conclude che la decisione “è stata notificata anche all’ambasciata indiana a Roma e su cui sono previsti contatti tra i due ministri degli Esteri, è stata assunta d’intesa con i ministeri della Difesa e della Giustizia e in coordinamento con la presidenza del Consiglio dei Ministri”.



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