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Le pari opportunità in Turchia sulle case chiuse

L’associazione SEFKAT-DER, che milita contro la povertà e per i diritti della donna in Turchia, ha chiesto al parlamento di Ankara il permesso di aprire una “casa chiusa” per clienti donna, dove a prostituirsi saranno gli uomini.

La proposta, presentata con una petizione alla Grande Assemblea Nazionale turca, riporta oggi il sito del quotidiano Hurriyet, vuole essere una protesta contro la piaga della prostituzione nei bordelli. “Se non si possono salvare le donne da questa schiavitù, allora apriamo un bordello dove vengano impiegati uomini”, è scritto nella petizione, inviata anche al ministero dell’Interno e a quello della Famiglia e delle Politiche Sociali.

Il capo di SEFKAT-DER (Associazione Compassione), Hayrettin Bulan, ha annunciato per il 17 marzo una manifestazione su piazza Taksim a Istanbul per presentare le stesse istanze. Ci dicono che gli uomini hanno bisogno di avere a disposizione in qualsiasi momento un bordello, argomenta Bulan, “allora anche le donne hanno dei bisogni. Se ci sono luoghi dove le donne sono schiave a disposizione degli uomini, allora dovrebbero esserci luoghi dove gli uomini siano a disposizione delle donne”.



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