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I consigli Usa per contrastare le cyber ingerenze di Mosca nelle elezioni italiane. Il report

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Attacchi hacker e campagne di disinformazione realizzate attraverso la disseminazione di fake news sono alcune delle preoccupazioni che l’opposizione democratica al Congresso Usa ha sollevato circa la possibile interferenza della Russia nelle elezioni di almeno diciannove nazioni europee, Italia inclusa. L’allarme è giunto attraverso un rapporto commissionato dal senatore Benjamin Cardin, influente membro della commissione esteri del Senato Usa, lungo 206 pagine e intitolato ‘L’assalto asimmetrico di Putin alla democrazia in Russia e in Europa: implicazioni per la sicurezza nazionale Usa’.

IL DOCUMENTO

Stando al dossier, alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo “l’Italia potrebbe essere un target dell’interferenza elettorale del Cremlino, che probabilmente cercherà di promuovere partiti che sono contrari a un rinnovo delle sanzioni Ue contro la Russia” per via di quella che viene chiamata “aggressione in Ucraina”, a cui nel marzo 2014 Mosca strappò la penisola di Crimea dopo avere condotto un referendum. Il riferimento è in particolare alla Lega e al Movimento 5 Stelle.
Il documento è uno dei più articolati realizzati fino ad ora sulle ingerenze di Mosca e ricostruisce un’attività di circa due decadi, tracciando le azioni russe in un’altra ventina di Paesi europei – dal Regno Unito alla Francia, dalla Germana all’Ucraina – citando anche campagne di disinformazione.

I PERICOLI PER L’ITALIA

Sul tema ormai la letteratura è ampia. Un altro studio che ha avuto grande risalto è ‘The Kremlin’s Trojan Horse 2.0: Russian Influence in Greece, Italy and Spain’, rapporto dell’Atlantic Council presentato lo scorso 15 novembre al Centro studi americani di Roma e citato, tra l’altro, nel documento presentato da Cardin.

LE RACCOMANDAZIONI

Il testo commissionato dal senatore Usa, redatto a seguito di interviste a diplomatici del Vecchio Continente negli Stati Uniti e a seguito di conversazioni con media, dirigenti governativi e ong in Europa, termina con più di trenta raccomandazioni, alcune delle quali incentrate sulla sicurezza in Rete, che includono: nuove sanzioni contro chi lancia cyber attacchi verso i sistemi elettorali o le infrastrutture critiche; una collaborazione per la reciproca difesa contro le violazioni informatiche; l’obbligo per i social media di rivelare le proprie fonti di finanziamento per le pubblicità a carattere politico.

LE PAROLE DI EISENBERG

Sebbene il rapporto sia di ‘ispirazione’ democratica, nelle tre pagine dedicate al nostro Paese, a conferma di quanto il tema sia considerato bipartisan, si dà conto anche di una dichiarazione dell’ambasciatore americano in Italia Lewis Eisenberg, nella quale spiega che Roma è consapevole della strategia di Mosca e “condivide le nostre preoccupazioni riguardo l’aggressione russa in Europa, incluse le campagne di disinformazione e le attività di influenza maligna”. Durante l’audizione per la sua conferma davanti alla commissione esteri del Senato, Eisenberg – si legge nel report – ha aggiunto che “lavorerà per rafforzare il coordinamento con i partner italiani, attraverso le agenzie rilevanti, per individuare e contrastare queste attività che cercano di minare le istituzioni e i principi democratici” e “fare una priorità della cooperazione tra Usa e Italia, in particolare in vista delle elezioni del 2018”.​



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