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Gli austeri numeri dell’Enel

Numeri 2012, strategie e scenari per il 2013. Ovvero: bilanci consuntivo per l’anno scorso e piani per il futuro in casa Enel.

I numeri

Giù utili, investimenti e dividendo per il gruppo, che archivia il 2012 con un risultato netto di gruppo a 865 milioni di euro (4.113 milioni nel 2011, -79%), su cui pesa soprattutto la svalutazione, per oltre 2,5 miliardi, delle attività di Endesa Iberia. Il dividendo proposto per l’esercizio 2012 è sceso a 0,15 euro per azione. L’utile netto ordinario del gruppo è pari a 3.455 milioni di euro (4.061 milioni nel 2011, -14,9%). L’indebitamento finanziario netto è stato pari a 42.948 milioni di euro (44.629 milioni al 31 dicembre 2011, -3,8%).

Il calo degli investimenti

Escludendo le perdite di valore dell’avviamento, pari a 2.575 milioni di euro per la quota di competenza del gruppo, il risultato netto è in diminuzione di 673 milioni di euro (-16,4%) per effetto principalmente della riduzione dei risultati associati alla gestione operativa. In particolare, i flussi di cassa generati dalla gestione operativa e dalle cessioni di alcuni asset non strategici sono stati parzialmente compensati dagli investimenti effettuati nel periodo e dal pagamento dei dividendi.
Gli Investimenti effettuati nel 2012, pari a 7.075 milioni di euro (di cui 6.436 milioni di euro riferibili a immobili, impianti e macchinari), si riducono di 409 milioni di euro rispetto all’esercizio 2011.

Il piano finanziario 2013-2017

Rafforzamento della struttura patrimoniale, anche attraverso un piano di cessioni per circa 6 miliardi ed emissione di strumenti ibridi per circa 5 miliardi. Sono le linee principali del piano industriale 2013-2017 che l’Enel presenta alla comunità finanziaria. Confermata la politica dei dividendi: pay-out pari almeno al 40% dell’utile netto ordinario del Gruppo lungo tutto il periodo di piano.

Le parole dell’ad Conti

Nel corso del 2012 il gruppo Enel ha conseguito risultati “in linea con gli obiettivi indicati al mercato, sia in termini di margine operativo lordo sia in termini di indebitamento finanziario netto, pur continuando ad operare in un contesto macroeconomico sfavorevole, particolarmente in Italia e Spagna”, ha affermato l’ad dell’Enel, Fulvio Conti, spiegando che in Spagna “il peggioramento dei flussi di cassa attesi, conseguente ai provvedimenti regolatori emessi dal governo spagnolo nel corso del 2012, unitamente al deterioramento del quadro economico di riferimento, hanno reso necessario un adeguamento di valore dell’avviamento associato alle attività di Endesa nella Penisola Iberica”.

Il focus sulla riduzione del debito

Per i prossimi cinque anno l’Enel conferma la strategia già avviata, “focalizzata sulla protezione dei margini e dei flussi di cassa nei mercati maturi e sullo sviluppo nei mercati in crescita e nelle rinnovabili”, ha sottolineato Conti. Ma ecco l’obiettivo del management. Per l’Enel “la riduzione del debito è una delle priorità fondamentali del piano industriale, in particolare nella prima fase 2013-14, ha osservato il presidente Paolo Andrea Colombo. “Sarà perseguito – ha sottolineato – con tutta una serie di azioni manageriali, con un piano mirato di dismissioni e strumenti finanziari ibridi che hanno la caratteristica di allungare la durata del debito”, con l’obiettivo di “rendere più sostenibile il piano in una prospettiva di lungo termine”.

La rinuncia ai bonus

Nei prossimi anni l’Enel dovrà fare “sacrifici” e il numero uno Fulvio Conti darà l’esempio rinunciando al 100% dei bonus come amministratore delegato e al 30% dei bonus come direttore generale. Sommando i due tagli, per Conti la riduzione complessiva della componente variabile della remunerazione sarà del 65%.

La necessità di un governo stabile

Niente panico per i piani del M5S di Grillo. “Non ho timori – ha detto Conti – e voglio sperare che questo Paese un giorno diventi finalmente normale e accetti le infrastrutture”. “Spero in un governo normale e stabile – ha concluso – e senza un governo stabile potremo avere problemi in futuro”.



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