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Prove di nepotismo in Casa Grillo?

A volte una semplice negazione può causare più di qualche grattacapo. A questo deve aver pensato Beppe Grillo leggendo ieri sera le pagine dell’Huffington Post, dove un articolo di Andrea Bassi documentava carte alla mano l’esistenza per il Movimento 5 stelle di uno statuto vero e proprio a fianco del più celebre “non-statuto”.

Roba da vecchi partiti mormorerà qualcuno, poco male. La storia però non finisce qui e contiene dettagli che poco si adatterebbero a un partito fondato sul teorema che “un iscritto vale uno”.

Nello statuto e nell’atto costitutivo si legge che non solo Grillo è il presidente del movimento, ma che il vice presidente e socio fondatore è suo nipote Enrico Grillo, accanto al quale come segretario figura il commercialista del comico, Enrico Maria Nadasi.

CITOFONARE CASA GRILLO
Al pari di tutte le associazioni, nel documento è indicata la presenza di un’assemblea, che – scrive il giornalista Bassi già nella redazione romana di Mf/Milano Finanza – “va convocata almeno una volta l’anno entro il mese di aprile. Questo significa che a breve il comico dovrebbe tenerla. Poi c’è un consiglio direttivo e un presidente. Che, per ora, sono sempre Grillo, il nipote e il commercialista. Che, come detto, sono rispettivamente presidente, vice e segretario. Inoltre i tre hanno la qualifica di soci fondatori, mentre gli altri soci, quelli ordinari, vengono ammessi solo dopo la presentazione di una domanda che deve essere approvata dal consiglio direttivo stesso (Grillo, Grillo jr e Nadasi)”. Tutto in famiglia, insomma.

UN PASSAGGIO NECESSARIO (?)
Per capire di cosa si tratta – scrive Bassi – bisogna fare un viaggio fino a Cogoleto, vicino Genova, dove davanti al notaio Filippo D’Amore, il 18 dicembre scorso Beppe Grillo, suo nipote Enrico e Nadasi, hanno formalmente costituito l’associazione Movimento Cinque Stelle. Un passaggio necessario, probabilmente, anche per poter presentare liste alle elezioni e per poter avere accesso ai contributi pubblici e per poi poter ufficialmente rinunciare)”.

I motivi d’interesse del documento, però, non si esauriscono qui. Nell’atto costitutivo e nello statuto si apprende in modo inequivocabile che il titolare del simbolo del movimento e del blog beppegrillo.it, considerato alla stregua di un organo di partito, è il comico genovese. “Spettano quindi al signor Giuseppe Grillo”, si legge, “titolarità, gestione e tutela del contrassegno; titolarità e gestione della pagina del blog”.

UN MOVIMENTO IN SALSA LIBERALE
C’è spazio anche per un indirizzo economico e di organizzazione dell’impianto dello Stato che “deve limitare il corpo delle leggi che ne regolano il funzionamento a quegli ambiti di intervento propri della tutela e salvaguardia degli interessi della collettività e dei diritti della persona”.

Non compare mai il nome del guru Gianroberto Casaleggio, ma non poteva mancare un riferimento al web, che il movimento vuole usare “mediante la presentazione alle elezioni di candidati e liste di candidati indicati secondo le procedure di diretta partecipazione attuate attraverso la rete internet”.

Lo scopo del M5s, si legge nell’atto costitutivo, “è la convivenza armoniosa tra gli uomini, attraverso lo sviluppo del talento e delle capacità personali dell’individuo, che deve trovare piena possibilità di cogliere tutte le opportunità realizzabili all’interno della società civile, nel rispetto delle regole istituite dallo Stato nella sua fondazione”, i valori fondanti sono “libertà, uguaglianza, dignità, solidarietà, fratellanza e rispetto”.


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