Il 2017 è stato l’anno dei record per il settore dell’aerospazio e della difesa. Il valore delle operazioni su scala globale ha raggiunto i 72 miliardi di dollari, il 7% in più rispetto al record del 2015 e ben il 79% rispetto al 2016. A trainare i numeri del comparto sono state soprattutto le operazioni di fusione e acquisizione (M&A). A dirlo è l’autorevole PwC, che ha da poco pubblicato il report “Deals Global – Aerospace and Defense Deals Insights Year-End 2017”.
Il numero degli accordi (454) è lo stesso del 2016, ma la media per contratto (411 milioni di dollari) è sensibilmente più alta, di circa il 19% rispetto alla precedente media record di 345 milioni. Nove contratti hanno avuto un valore maggiore di 1 miliardo di dollari, coprendo l’86% del totale. Il record spetta all’operazione, tutta statunitense, da 30 miliardi di dollari con cui la United Technologies ha acquisito Rockwell Collins. Seguono in classifica l’acquisizione di Orbital ATK da parte di Northrop Grumman (9 miliardi) e quella, tutta francese, di Zodiac Aerospace da parte di Safran (8 miliardi). Chiude il quartetto (di operazioni ancora in fase di completamento) un’altra francese, Thales, che a dicembre ha annunciato l’acquisto per 5 miliardi di dollari dell’olandese Gemalto in tema di cyber-security.
Questi “mega deal” hanno pesato chiaramente anche sulla distribuzione geografica degli accordi. Il nord America ha registrato un aumento della deal activity del 29% rispetto all’anno precedente, mentre l’Europa ha visto un calo del 20%. Per il Vecchio continente, spiega il report, la riduzione “potrebbe essere un segno della posizione più diplomatica della regione verso un panorama geopolitico in evoluzione”.
L’aviazione commerciale rimane un settore trainante del comparto su scala globale. “La crescente concorrenza e la pressione sui margini di profitto – si legge nel documento – è stata un catalizzatore per il consolidamento industriale ed è risultata in alcune delle maggiori acquisizioni della storia, data la ricerca di sinergie da parte dei fornitori”. Altrettanto “strong” è il settore difesa, su cui invece pesano “soprattutto le tensioni geopolitiche, l’enfasi sulla difesa missilistica, e il crescente budget per la difesa richiesto dall’amministrazione Trump”. I contractors hanno di conseguenza pianificato la propria azione con ingenti investimenti nelle nuove tecnologie, puntando su autonomia, intelligenza artificiale, robotica e cyber-security.
“Prevediamo – spiegano gli analisti – che questi trend proseguiranno anche per il 2018”. Come ha spiegato Bob Long, US Aerospace and Defense Deals leader di PwC, “le riforme fiscali forniranno crescente liquidità che, combinata con la crescita forte dell’aviazione e un ritorno alla crescita del comparto difesa, dovrebbe tradursi in un altro anno rilevante in termini di M&A nel 2018”.