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Fake news? Per gli italiani malattia social. Il report di Lorien

L’informazione italiana vince la battaglia contro le fake news e si accredita – soprattutto tra i più giovani – come fonte più affidabile. A svelarlo L’Osservatorio Lorien, che ha sondato le abitudini informative degli italiani proprio mentre si entra nel vivo della campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo. Secondo la maggioranza degli italiani, però, le fake news potrebbero alterare l’esito delle elezioni e il 38% degli intervistati punta il dito sui social per la loro diffusione.

FAKE NEWS TRA SOCIAL E MEDIA TRADIZIONALI

Social network, ma non solo. Secondo gli italiani, la responsabilità della diffusione di notizie false o distorte non è da imputare solo a Facebook e Twitter. Il sondaggio di Lorien, infatti, mostra come il 46% degli intervistati creda che siano tutti i mezzi di comunicazione – tradizionali e non – a contribuire alla diffusione delle fake news, anche se rispetto a novembre del 2017 è in crescita la percentuale di chi crede che, invece, proprio Facebook e Twitter ne siano il veicolo principale.

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COME SI INFORMANO I MILLENNIALS

Tra gli intervistati, i Millennials – la generazione Y, quella nata tra gli anni ’80 e i primi anni 2000 – sono i consumatori di informazione più attivi e, si legge, “pur considerando tutto il sistema di informazione italiano molto più affidabile rispetto al resto della popolazione (70% contro il 50% del totale degli italiani), ritengono anche per il 94% (+5%) che le notizie siano in gran parte manipolate”. Per selezionare e muoversi davanti alla grande mole di informazioni a cui sono soggetti, i Millennials puntano sulla credibilità delle grandi testate (66% quotidiani nazionali, 45% teelvisione generalista), “in quanto danno una grande importanza alla autorevolezza e indipendenza delle fonti, in misura maggiore del resto degli italiani”. Rispetto al resto della popolazione, inoltre, il 54% dei nativi digitali pensa che tutti i media – non solo i social (39%) – possano diffondere informazioni distorte.

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GLI EFFETTI DEL RUSSIAGATE

Tra i dati, spicca la conoscenza approfondita degli intervistati sul Russiagate. Due italiani su tre, infatti, ne hann sentito parlare e di questi, più della metà sa bene di cosa si tratta. Le percentuali sono ancora più alte tra i Millenials, che per il 78% (più di 3 su 4) ha sentito parlare del Russiagate e il 42% sa dire esattamente di cosa di tratta, il restante 36% ne ha solo una conoscenza approssimativa, giusto per sentito dire.

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IL SONDAGGIO

L’indagine è stata condotta tra il 18 e il 21 gennaio 2018 su un campione di mille intervistati maggiori di 18 anni. Lorien Consulting, società acquisita dal Gruppo WPP nel corso del 2017, si occupa tra le altre cose di sondaggi, analisi e data management delle campagne elettorali, oltre che di marketing politico-elettorale.



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