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Fuori un altro. Nuovo scossone alla Casa Bianca: Hope Hicks si dimette

Hicks

Nella giornata in cui i media americani segnalano i primi significativi passi verso l’avvio della campagna elettorale di Donald Trump, che già guarda alle elezioni di medio termine del novembre prossimo e punta diritto all’obiettivo della ricandidatura per le presidenziali 2020, il tema della comunicazione diviene all’improvviso centrale sia per la scelta del presidente di riaffidarsi a Brad Parscale, già ingaggiato per la tornata del 2016 in qualità di responsabile per la campagna sul mondo digitale e dei social network, sia perchè secondo una breaking news diffusa dalla BBC, Hope Hicks – attuale direttore della comunicazione strategica alla Casa Bianca – avrebbe manifestato la volontà di dimittersi dall’incarico affidatole da Trump ad inizio mandato.

L’uscita della Hicks è un duro colpo per l’amministrazione e viene in un momento assai delicato per la tenuta della leadership presidenziale. La giovane esperta di comunicazione con un passato da modella era stata fortemente voluta da Trump alla Casa Bianca e per lei fu creata una posizione ad hoc, dopo il contributo assai positivo e apprezzato in campagna elettorale. A detta di numerosi funzionari, la sua è stata una delle voci più ascoltate dal presidente, al punto da essere considerata tra i collaboratori più influenti nello staff di Trump.

Le dimissioni giungono, tra l’altro, a poca distanza dalla testimonianza che Hicks avrebbe reso dinanzi all’House Intelligence Committee, cioè il comitato che si occupa di ricostruire per il Congresso le vicende relative alle interferenze russe in campagna elettorale. L’audizione sarebbe durata ore e avrebbe toccato aspetti assai delicati su cui sta lavorando anche il procuratore speciale Robert Mueller.

Già in passato l’esperta di comunicazione era stata ascoltata dalle autorità e dalle sue dichiarazioni era emersa l’ammissione di “bugie bianche” – a fin di bene e poco significative – sui fatti del Russiagate ma nessun riferimento specifico ai contatti tra Donald Trump e Mosca.

Il passo indietro sarebbe giustificato, secondo fonti vicine alla Hicks, dalla volontà di inseguire nuove opportunità lavorative e non celerebbe motivazioni riconducibili alla sua esperienza ai vertici dell’amministrazione. Al di là delle dichiarazioni formali, sembra quasi inevitabile l’accostamento della vicenda con il clima di tensione che sempre più sta pesando sulla leadership USA.


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