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Perché il Pd di Renzi deve fare una profonda riflessione. Parla Tabacci (+Europa)

futuro, Tabacci

Se non dimissioni, certamente una riflessione profonda sul futuro del Partito democratico è d’obbligo, proprio in funzione della “gestione politica di questa fase” che “è stata disastrosa per i suoi risultati”. Bruno Tabacci, il candidato di +Europa a Milano che ha portato a casa seggio e il 41% dei consensi, commenta con Formiche.net il suo risultato a queste elezioni politiche – in controtendenza rispetto al nazionale – con uno sguardo al risultato del partito guidato da Matteo Renzi, compagno di coalizione.

Il Partito democratico, infatti, quando mancano ancora pochi seggi da scrutinare, supera di poco il 18% dei consensi, anche se a Milano ancora regge il colpo mantenendosi al 26,96%. E mentre già si parla di dimissioni di Renzi – subito smentite, su Twitter, dal suo portavoce che annuncia il discorso del segretario del Pd alle 17 di oggi – Tabacci sottolinea la necessità, da parte del partito fondato da Veltroni, di una “profonda riflessione”. “Il Partito democratico – spiega ancora Tabacci – è andato male, non hanno neppure metabolizzato a sufficienza la vicenda del referendum del 4 di dicembre, perché tutto parte da lì”.

Quello del suo collegio, invece, “è stato un risultato straordinario anche perché ottenuto in condizioni molto difficili e complesse come dimostra il clima generale”. Il perché della controtendenza di Milano? “I milanesi sono molto concreti, con i piedi per terra. Se mezza Italia si fa abbagliare dal reddito di cittadinanza, credo che loro abbiano guardato alla realtà delle cose”.



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