I destini di Cipro e dell’euro spingono al ribasso il mercato del greggio. Il prezzo del petrolio è sceso leggermente oggi, sfiorando i 93 dollari al barile. Gli operatori sono in attesa di una soluzione alla crisi finanziaria dell’isola, che ha sollevato i timori di una destabilizzante uscita del paese dalla moneta unica.
Nel primo pomeriggio in Europa – spiega Bloomberg BusinessWeek, riprendendo una nota di Pamela Sampson di Ap – il prezzo petrolifero di riferimento per la consegna maggio è sceso di 34 centesimi per 93,16 dollari al barile nel trading elettronico sul New York Mercantile Exchange (Nymex).
Mercoledì scorso, le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, hanno ribadito l’impegno della banca centrale di continuare con il suo stimolo monetario aiutato dal contratto Nymex di aprile, scaduto nel frattempo, che ha guadagnato 80 centesimi per stabilizzarsi a 92,96 dollari al barile.
Il Brent crude, usato per determinare i prezzi di molti tipi di petrolio importati da raffinerie degli Stati Uniti, è sceso di 42 centesimi arrivando a 108,30 dollari al barile sullo scambio di Ice Futures a Londra.
Nel trading di altri futures energia sul Nymex, la benzina all’ingrosso è scesa di 1,4 centesimi a 3,089 dollari al gallone, l’olio combustibile è sceso dello 0,7 per cento a 2,988 dollari al gallone e il gas naturale è sceso di 1,3 centesimi a 3,947 dollari per 1.000 metri cubi.
IL NERVOSISMO IN ATTESA DEL PIANO B
Il nervosismo europeo è aumentato da quando il governo di Cipro ha respinto martedì il piano di salvataggio voluto da Bruxelles e osteggiato dal Cremlino, che avrebbe tassato i depositi bancari.
Un piano criticato da molti commentatori economici, da Hugo Dixon che lo ha definito “una sorta di rapina legalizzata” al premio Nobel americano Paul Krugman, che vede il balzello come “un ricatto tedesco per sentirsi a posto con la coscienza“.
L’isola del Mediterraneo ha quattro giorni di tempo per presentare un nuovo piano per recuperare 5,8 miliardi di euro per conto proprio, al fine di garantire i 10 miliardi di euro di prestiti di salvataggio da parte dei creditori internazionali.
Senza un accordo di salvataggio, le banche di Cipro collasserebbero devastando l’economia del Paese e, potenzialmente, costringendolo a uscire dalla moneta unica.
L’INCERTEZZA NON DURERÀ
“È difficile pensare che un luogo turistico come l’isola di Cipro possa davvero trascinare verso il basso un mercato al rialzo”, ha detto Carl Larry, presidente di Oil outlooks and opinions in un commento.
“Cipro è lontana da ogni tipo di industria sostenibile al di fuori del turismo e dipende esclusivamente dagli interessi maturati dal suo sistema bancario” ha concluso.
LA LOCOMOTIVA CINESE SOSTIENE LA DOMANDA DI GREGGIO
Nuove analisi in Cina e in Europa hanno mostrato che mentre l’economia in Cina “rimane in una fase di accelerazione moderata”, secondo gli analisti di Danske Bank, l’economia della zona euro probabilmente resterà in recessione durante i primi tre mesi dell’anno.
Negli ultimi anni, la Cina è stata uno dei fattori chiave della crescente domanda di greggio, compensando spesso la domanda stagnante o in diminuzione negli Stati Uniti e in Europa.
GIÙ LE SCORTE AMERICANE
L’American Petroleum Institute ha comunicato che scorte di petrolio greggio sono scese di circa 400 mila barili per un totale di 376,7 milioni di barili nella settimana terminata il 15 marzo.
Mercoledì scorso, il Dipartimento dell’Energia ha detto che la fornitura di petrolio greggio della nazione è diminuita la scorsa settimana di 1,3 milioni di barili, pari allo 0,3 per cento per attestarsi a 382,7 milioni di barili.
Gli analisti si aspettavano invece che le forniture aumentassero.