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Cattolici in politica. Dopo Todi, Camaldoli? Parla Costalli

“E’ l’ora che i cattolici si sveglino dal torpore in cui sono “caduti” a seguito delle ultime vicende accadute dopo Todi2. La realtà è che i cattolici quando si sottomettono alla logica dei partiti appoggiandoli là dove gli viene riconosciuto uno scampolo di presenza (e potere), sono ben accetti (al prezzo del loro silenzio). Anche se, alla prima occasione, vengono spesso cestinati; quando, invece, puntano a ricomporre un movimento ispirato a valori di riferimento diventano scomodi e si tenta in tutti i modi di ostacolarli.

Ecco perché i ‘cattolici scomodi’ non possono arrendersi all’idea di recuperare una comune matrice politica, che consenta la formazione di un programma ispirato ai principi che garantiscono i diritti della persona (partecipazione; rappresentanza; libertà; diritti naturali: vita, famiglia; solidarietà; sussidiarietà; lavoro ecc.).

Ecco perché abbiamo ripreso a parlare di una nuova Camaldoli: per offrire al Paese un progetto, prima culturale poi, eventualmente, politico, in grado di affrontare le grandi emergenze – etico-morale, istituzionale, rappresentativa e sociale – per una nuova ‘visione’ dell’intero Paese, per un nuovo progetto, per essere ‘presenti’ nella nuova stagione costituente che ci attende”.

Lo ha detto il presidente nazionale del MCL, Carlo Costalli, intervenendo a Roma alla presentazione del libro “Nel mondo perché cristiani. I 40 anni del Movimento Cristiano Lavoratori”



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