Skip to main content

Consultazioni. Il passo indietro (laterale) di Bersani

Al Paese serve subito un Governo. E’ quanto ha dichiarato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, dopo aver incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell’ambito delle consultazioni per la formazione del nuovo Governo. “Abbiamo consegnato a Napolitano delle riflessioni che partono da ciò che sentiamo dal paese, cioè un’esigenza di governo e di cambiamento. Questi due termini sono inscindibili. Penso – ha aggiunto Bersani – che la parola cambiamento possa essere qualificata così: un’attenzione immediata ai temi sociali più acuti, un’iniziativa forte e decisa sui temi della moralizzazione della vita pubblica, finalmente passi seri e concreti sulle riforme istituzionali”.

Il Partito Democratico è al servizio del Paese

Bersani ha assicurato che il suo partito guarderà all’interesse del Paese. “Noi, il Pd, la prima forza, il primo partito di questo paese checché qualcuno dica, la prima coalizione, la coalizione che ha di gran lunga la maggioranza, ci mettiamo al servizio di questa esigenza del paese e dell’Europa.

Il segretario ha ammesso che trovare una soluzione non è facile. “Ci affidiamo alla valutazione” del Capo dello Stato, “alla sua saggezza, perché in un percorso certamente non semplice possa trovare per il paese una soluzione. Spero ci sia una buona soluzione, spero e penso di potere dare una mano a questa soluzione. Si potrà mica pensare che metto davanti i problemi personali? Io sento, il mio partito sente, di avere una responsabilità da esercitare, di fare qualcosa per questo paese. Ci mettiamo al servizio per trovare una soluzione non qualsiasi. Senza cambiamento si porterebbe il paese a guai peggiori”. Nei confronti dell’Italia, ha ammonito Bersani, “c’è uno sguardo attento e preoccupato dell’Europa.

Il segretario ha riconosciuto che il Pd non ha una maggioranza in Senato, ma non vede per questo preclusa ogni strada per la formazione di un Governo. “La situazione è nota”, ha detto il segretario del Pd al termine delle consultazioni al Quirinale, “ma intendo che possa essere superata mettendo il Parlamento di fronte all’assunzione di responsabilità di avviare la legislatura e nel segno di quello indichiamo”, ha spiegato. “Bisogna fare alcune cose semplici che gli italiani ci chiedono, così può partire un governo con meno di questo non c’è nessun governo che può partire. Noi proponiamo questo nelle forme che sta al Presidente valutare”.

I grillini non ci rispettano

Il leader della coalizione dei progressisti ha stigmatizzato la decisione del Movimento 5 Stelle di non votare i parlamentari del Pd nelle cariche istituzionali assegnate oggi. “E’ una curiosa affermazione dire che noi dobbiamo votare loro per rispettare i loro elettori e loro non votano i nostri. Noi abbiamo mostrato rispetto per i loro elettori, loro non hanno dimostrato rispetto per i nostri”.

 



×

Iscriviti alla newsletter