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Marinai furiosi sulla vicenda marò

Prima lo sconcerto, dopo la delusione, infine la rabbia. I militari italiani non accettano la decisione di far ritornare in India i due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Si sentono abbandonati dal governo italiano e chiedono il rimpatrio di tutti i loro compagni imbarcati sulle navi per difenderle dai pirati.

Il ministro della Difesa, Giampaolo di Paola, ammiraglio che conosce l’umore dei suoi uomini, non parla. Sono cucite anche le bocche dei vertici militari. Così dai Cocer, gli organismi di rappresentanza, che arriva il grido di dolore della truppa. “Con che serenità – chiede il Cocer Marina – gli uomini e le donne della Marina oggi possono continuare a fare il loro dovere, con sacrificio, a bordo delle unità navali e nei teatri operativi, avendo constatato che le quotidiane azioni, che impongono l’assunzione diretta di rischi e responsabilità, non troveranno una adeguata difesa e tutela da parte della propria Nazione?”. In questa vicenda, lamenta, “in presenza di violazioni delle norme di diritto internazionale, alla fermezza di un Paese straniero le nostre massime istituzioni non hanno saputo reagire con la stessa fermezza e determinazione”. E pensare che quando è stata comunicata la decisione di non fare rientrare i due militari si erano detti pieni di  “soddisfazione con la decisione del governo di trattenere in Italia gli amici e colleghi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Oggi, per i marinai d’Italia, è una bella giornata”.

L’inatteso cambio di posizione preso in meno di 24  ore evidenzia che la precedente decisione di comunicare il “‘non rientro’ dei nostri marinai è stata assunta senza valutarne tutte le conseguenze da parte di chi deve possedere la competenza e l’esperienza necessaria a guidare il Paese e i suoi uomini e donne che lo servono in armi sul mare e in terra”.

Sulla stessa linea il Cocer Interforze che si prepara a mobilitarsi in seduta permanente finché i due marò non rientreranno in Patria. L’organismo definisce “incomprensibile” la decisione del governo di rimandare in India Latorre e Girone ed esterna “la delusione e il senso di abbandono che i militari italiani stanno vivendo”. Ci sono diversi fucilieri del San Marco, ricorda il Cocer, attualmente impegnati a garantire la sicurezza a bordo delle navi mercantili italiane che viaggiano lungo le rotte minacciate dai pirati.

Ebbene, fa sapere il Consiglio, considerati i  rischi cui sono esposti per il servizio svolto senza essere adeguatamente difesi quando si verifica un problema, “auspichiamo l’immediato rimpatrio di tutto il personale di quel reparto”.

www.ansa.it



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