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Che succede in Turchia all’Eni

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Il ministro turco dell’Energia, Taner Yildiz, ha annunciato che il Paese sospenderà i suoi progetti con l’Eni a causa della partecipazione del gruppo a delle campagne di esplorazione petrolifera con Cipro contestate da Ankara. “Abbiamo preso la decisione di non lavorare in Turchia con Eni – ha detto il ministro secondo quanto riporta l’agenzia Anatolia – sospendendo i progetti” con il Cane a sei zampe.

La grande bolla di gas scoperta solo un paio di anni fa tra le coste di Cipro e quelle di Israele e il Libano è diventata nel volgere di un paio di stagioni terreno di caccia per tutti i grandi gruppi del settore idrocarburi.

Eni aveva annunciato di aver firmato con il ministero del Commercio, Industria e Turismo della Repubblica di Cipro i contratti di Exploration and Production Sharing per le attività di esplorazione e produzione nei blocchi 2, 3 e 9 situati nelle acque profonde cipriote del Bacino del Levantino, per una superficie complessiva di 12.530 chilometri quadrati. Tra le società che partecipano alle attività esplorative al largo delle coste dell’isola c’è anche Edison, lo storico gruppo italiano ora controllato dal colosso francese Edf, che si è alleato con il principale gruppo israeliano del settore.



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