La banca più forte degli Stati Uniti, JPMorgan Chase, era conosciuta per la sua speciale influenza sulle autorità regolatrici. Il tempo passa, e ora il colosso del credito si trova incalzato dalle agenzie federali di controllo. Due membri del cda si sono detti preoccupati dalle indagini, e alcuni top manager temono che le relazioni della banca con Washington si rovinino.
I controllori indagano sulla banca guidata da Jamie Dimon per motivi diversi, dalle maxi perdite della “Balena di Londra” alla truffa di Bernard Madoff, riporta il New York Times, sottolineando che i crescenti problemi dell’istituto con le autorità preoccupano alcuni membri del consiglio di amministrazione.
Le agenzie che indagano
Ad aver acceso i riflettori sull’istituto sono, fra le altre, la Sec, la Commodity Futures Trading Commission (l’agenzia per la supervisione dei future e dei derivati) e la Fdic (Federal Deposit Insurance Corp, l’agenzia federale di assicurazione sui depositi). Anche l’Fbi sta esaminando la banca: al centro delle indagini la maxi truffa da oltre 50 miliardi di dollari di Bernard Madoff. L’obiettivo è accertare se la banca abbia ingannato e non avvertito gli investitori e le autorità di eventuali sospetti su Madoff e sulle sue attività.
I trader colpevoli delle perdite
In aprile – mette in evidenza il New York Times – alcuni manager di JPMorgan saranno sentiti dagli investitori che indagano sulle perdite per 6 miliardi di dollari della ‘Balena di Londra’. A essere sentito sarà anche Dimon, con il quale le autorità si augurano di poter avere indicazioni che consentano di costruire un caso contro i trader di Londra che hanno causato o contribuito alle perdite.