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Fincantieri, Ilva, Leonardo. La storia della Uilm continua

Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, ha suonato la carica ai metalmeccanici della sua organizzazione sindacale riuniti in congresso a Torino nei saloni del Museo nazionale dell’automobile. “Purtroppo – ha detto il leader della Uil – la crisi morde ancora le carni del nostro Paese. C’è bisogno di investimenti pubblici e privati. Basta con l’austerità anche l’Europa deve capire che deve darci spazio affinché si possano fare investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, per rimettere in sicurezza il territorio, per dare lavoro ai giovani e far riprendere il potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati attraverso una riforma fiscale”. Nella relazione congressuale Rocco Palombella, che oggi verrà riconfermato segretario generale della Uil, ha posto l’accento sulle prospettive dell’industria nazionale toccando i principali punti che possono garantirne la crescita.

LA CRISI DELL’ILVA

“Abbiamo – ha detto Palombella – dei settori strategici che rischiano di uscire di scena rispetto al nostro sistema industriale. Tra questi la siderurgia: da oltre sei anni la situazione dell’Ilva continua a rimanere irrisolta. Sei anni nei quali siamo sempre stati vicini ai nostri iscritti, e a tutti i lavoratori delle acciaierie. Nonostante l’assegnazione della gara a un gruppo industriale tra i leader mondiali nella produzione di acciaio, dopo un articolato e complesso bando europeo, per ragioni politiche, strumentali e di ostruzionismo – del presidente della Regione Puglia e del sindaco di Taranto – più di 20mila persone e intere comunità rischiano di pagare, oltre al danno ambientale, anche la beffa della perdita di posti di lavoro. Ci siamo spesi per trovare sempre margini di dialogo, possibili soluzioni per i lavoratori e i cittadini. Noi siamo contrari a qualsiasi accordo che preveda il licenziamento di 4mila lavoratori”

LA LEADERSHIP DI FINCANTIERI

Occhi puntati su Fincantieri guidata dall’Ad Giuseppe Bono. “Nel 2016 – ha ricordato il segretario generale della Uilm- il Gruppo Fincantieri ha ritrovato il primato nella cantieristica navale, scavalcando la decennale leadership asiatica. La lungimirante acquisizione di STX France, dopo il lungo tira e molla di Macron, a febbraio scorso è arrivato a un accordo che ha permesso a Fincantieri di detenere il 50% delle quote. Si tratta di un passo importante verso la costruzione di un grande polo europeo della cantieristica civile, resta ancora, però, da delineare la futura alleanza nella difesa navale. Ed è proprio su quest’ultima che ci giocheremo una nuova partita, che coinvolgerà anche altre aziende. Dobbiamo porre un’attenzione particolare a quei cantieri, come Castellammare di Stabia e Palermo, che ancora non consolidano un carico di lavoro per essere ottimisti”.

GLI INVESTIMENTI NECESSARI PER LEONARDO

La Uilm è convinta che soprattutto verso Leonardo, gruppo guidato dall’Ad Alessandro Profumo, occorra convogliare congrui investimenti. “Leonardo – ha sostenuto Palombella- ex Finmeccanica, dopo un triennio d’incertezze legate soprattutto alle scelte sbagliate dell’amministratore delegato Moretti, ha dato il via al nuovo piano industriale che guarda al 2022. È bene ricordare che il settore del trasporto civile è in crescita e lo sarà per almeno altri venti anni. In questo contesto, Leonardo si gioca un pezzo importante del proprio futuro. Occorre investire nella divisione “Aerostrutture”, bisogna acquisire nuove commesse di lavoro, a partire da quelle per Boeing e Airbus, ed è necessario rafforzare le collaborazioni esistenti nel settore. Positiva in tal senso la maxi commessa in Qatar. A marzo l’azienda ha chiuso a Doha il contratto per la fornitura di 28 elicotteri militari, per un valore superiore ai 3 miliardi di euro. Sarà inoltre fondamentale ridare vigore anche allo sviluppo delle attività militari che consentiranno al Gruppo di giocare un ruolo da protagonista nella costruzione del sistema di Difesa europea, ma anche nella partita che si sta giocando con la Francia per la definizione dell’assetto societario Fincantieri Stx per il settore militare. In questo contesto sarà funzionale rivedere i perimetri delle divisioni unificando le competenze dell’ingegneria, sia in ricerca e sviluppo, sia in quella industriale. Solo così un’impresa può ritornare competitiva e realizzare, grazie alla manifattura, quei margini industriali che le consentono di guardare con fiducia al domani”.

L’AZIONE SINDACALE DELLA UILM

Il leader della Uilm ha delineato quella che sarà l’azione sindacale del sindacato metalmeccanico nel futuro prossimo. Tante le scelte da compiere: “Una grande iniziativa nazionale -ha indicato Palombella-per individuare una piattaforma comune sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla scia e sui risultati ottenuti con l’evento regionale del 19 di marzo a Milano. Una discussione sulla riduzione dell’orario di lavoro, sia a livello nazionale che europeo, a fronte delle riorganizzazioni aziendali che stanno avvenendo alla luce di un’imminente quarta rivoluzione industriale. È inevitabile il coinvolgimento di IndustriAll Europe, per l’impatto che tutto questo può avere sul sistema industriale europeo. Una iniziativa sul ruolo delle multinazionali e sulle delocalizzazioni che rischiano di mettere in discussione il nostro sistema produttivo, economico e occupazionale.Una iniziativa nazionale sulle modifiche del Jobs Act e degli ammortizzatori sociali. Una accellerazione della terza fase della modifica alla legge Fornero. Iniziative insieme alla Uil sulla riduzione delle tasse per lavoratori dipendenti e pensionati”.

TORINO TESTIMONE DELLA STORIA METALMECCANICA

Un impegno sindacale che assume i connotati della solennità perché pronunciato proprio nel capoluogo piemontese, il luogo dove la Uilm conobbe le prime grandi affermazioni tra i lavoratori in fabbrica. “Nella memoria di molti -ha fatto presente Palombella- Torino è la testimone della nostra esistenza, in quanto anche sede della Fiat, la fabbrica per eccellenza.Qui, nel giro di soli otto anni, dal 1950 al 1958, la Uilm conquistò 58 membri della Commissione interna, pari a 16.139 voti. Il voto della Fiat del 1958 ha sancito il sorpasso della Uilm nei confronti della Fiom e della Fim. Da quel momento in poi la nostra organizzazione ha fatto registrare un notevole aumento di iscritti. L’impegno dentro la fabbrica, le mutate condizioni sociali e soprattutto i mutati rapporti tra le organizzazioni metalmeccaniche ci posero concretamente dentro l’avanzata del movimento operaio e sindacale. È sempre la nostra categoria a esprimere, anche attraverso il tesseramento, una forza organizzativa estremamente efficace e positiva”.

Da qui lo slogan del sedicesimo Congresso nazionale della Uilm “e la storia continua…”. Perché è importante guardare al domani salvaguardando il passato. Anche per il sindacato vige il principio che non può esserci futuro senza memoria.


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