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Cosa si sono detti a Bruxelles Pompeo e Alfano

Pompeo

Relazioni con la Russia; impegno di spesa militare all’interno della Nato e passi in avanti per la nuclearizzazione delle due Coree. Sono questi i principali dossier che il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha portato all’attenzione dei ministri degli Esteri dei Paesi Nato riuniti a Bruxelles. Il ministro degli esteri, Angelino Alfano ha incontrato il nuovo segretario Usa (ex direttore della CIA e confermato appena giovedì dal senato americano) in un bilaterale a margine del summit dell’Alleanza Atlantica.

Alfano ha voluto commentare lo storico passo in avanti avvenuto rispetto al dossier coreano. “L’incontro svoltosi tra i leader delle due Coree rappresenta un incoraggiante segnale di distensione cui confido faranno seguito altri concreti progressi – ha commentato il titolare della Farnesina – auspico vivamente che, grazie al forte impulso e alla leadership di Washington e alla determinazione di tutta la Comunità internazionale, si tratti di un passo verso l’obiettivo della denuclearizzazione completa, verificabile ed irreversibile della Penisola”. Nel corso dell’incontro – fa sapere una nota della Ministero degli esteri – “è stata riaffermata la centralità del tradizionale rapporto tra Italia e Stati Uniti”. Non c’era solo la Corea tra i temi in agenda a Bruxelles. Pompeo ha insistito con i partner sulla necessità di fare fronte comune rispetto alla minaccia russa. Allo stato attuale, si valuta la possibilità di applicare ulteriori sanzioni contro Mosca, anche se il segretario generale della Nato, il norvegese Stoltenberg, ha fatto sapere che l’Alleanza resta aperta a “un dialogo significativo” con i russi. Il capo della diplomazia britannica, Boris Johnson, ha da parte sua accusato ancora una volta Mosca di avere usato un agente nervino per avvelenare l’ex spia russa, Sergei Skripal, a Salisbury, e ha chiesto agli alleati di trovare una risposta comune.

Al centro del dibattito anche l’ormai annoso tema del 2% del Pil per le spese militari, stabilito al summit del Galles nel 2014. Soglia che gli Stati Uniti hanno più volte chiesto di raggiungere a tutti gli alleati Nato, ma che, tra gli alleati europei, solo la Francia sembra aver dato indicazione di voler realmente raggiungere. Trai i “free-riders” c’è sicuramente Berlino, ferma attualmente all’1,24%, e i cui rapporti con Washington sono non a caso gelidi. Il ministro degli esteri tedesco, Heiko Maas, al suo arrivo al vertice di Bruxelles ha subito voluto ricordare “il ruolo molto importante” e il contributo determinante della Germania alle attività umanitarie in Siria e Iraq. Tuttavia, terminato il primo incontro, dalla delegazione Usa è filtrato un timido ottimismo, “c’è stato un consenso da parte di tutti i Paesi per portare a termine i loro piani, compresi quelli che non l’hanno ancora fatto”, hanno fatto sapere.



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