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La classifica (hi-tech) dei produttori di beni di consumo

Nonostante il persistere della crisi nell’Eurozona, le vendite dei 250 più grandi produttori di beni di consumo a livello mondiale hanno superato i 3.118 miliardi di dollari, registrando una crescita del 7%. E’ questa la principale evidenza del nuovo studio “Global Powers of Consumer Products 2013” pubblicato oggi da Deloitte. Lo studio, che stila la classifica mondiale sulla base delle vendite delle società produttrici di beni di consumo, ha inoltre rilevato come l’esercizio fiscale 2011 sia stato un’annata positiva per circa l’80% dei Top 250 produttori di beni di consumo.

I gruppi più forti

Per il quinto anno consecutivo, Samsung si conferma leader indiscusso della classifica dall’alto dei suoi 150 miliardi di fatturato, con una crescita del 6,7% rispetto all’anno precedente.
Apple, con una crescita dei ricavi del 66%, si aggiudica meritatamente una posizione sul podio dei
giganti, declassando Nestlè (da 2° alla 4° posizione) e superando Panasonic.
Nel complesso i Top10, che rappresentano quasi un terzo delle vendite della Top250, sono cresciuti in  termini di ricavi del 4,8%, nonostante ben 4 aziende su 10 abbiano registrato un calo delle vendite nel  corso dell’esercizio fiscale 2011.
Risultati positivi anche a livello di redditività media; gli utili netti hanno raggiunto una media del 6,9% sul fatturato.

Le società italiane

Ferrero (86°) con oltre 10 miliardi di dollari è il primo gruppo italiano, seguito da Luxottica (93°), Pirelli (101°), Barilla (151°), Indesit (196°) e Perfetti Van Melle (232°). Parmalat, esce dalla classifica dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Lactalis (34°).

La regione più redditizia

L’America Latina è la regione a maggior tasso di crescita dei ricavi negli ultimi 5 anni (+22,2%)
Il fattore critico di successo per il futuro sarà la conquista dei “digital-consumer”.

La situazione italiana

Secondo Dario Righetti, partner Deloitte e responsabile nazionale per il settore del Consumer Business, “per quanto riguarda l’Italia, si conferma un quadro difficile per il nostro Paese
contraddistinto da difficoltà ma anche opportunità. Citando le recenti parole del Presidente di
Confindustria, sono convinto che non ci sia più tempo, poiché il rilancio dell’economia nazionale
pertanto deve essere l’obiettivo primario nelle strategie per la salvaguardia della competitività, delle eccellenze italiane, dell’occupazione. Infatti Qualità, disponibilità e produttività della forza lavoro erano e rimangono i fattori chiave in grado di pilotare i programmi di innovazione delle aziende. Senza il sostegno nei progetti di crescita, innovazione e internazionalizzazione delle imprese italiane è impossibile tornare a creare occupazione e sarà difficile costruire il futuro del Paese stesso: oggi più che mai la politica si deve assumere le proprie responsabilità”, ha concluso l’esperto di Deloitte.

Gli emergenti

Lawrence Hutter, Global Consumer Business Leader di Deloitte Touche Tohmatsu Limited, ha
dichiarato: ” I mercati emergenti saranno il motore della crescita per le imprese di prodotti di consumo grazie allo sviluppo della classe medio-alta e alla domanda proveniente da queste aree. Infatti, tali mercati continuano la loro rapida crescita e sia i produttori nazionali sia quelli esteri vogliono beneficiare di questa opportunità”.



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