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Una stagione di svolta per l’Accademia di Santa Cecilia

È stata presentata la mattina del 9 maggio la stagione sinfonica e cameristica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. I dettagli sono sul sito dell’Accademia. In questa nota, è utile sottolineare alcuni aspetti salienti che non sono necessariamente quelli quantitativi (ossia i 425 eventi programmati per la stagione 2018-19 tra concerti sinfonici e cameristici , spettacoli per bambini, tournée e via discorrendo) od i nomi delle grandi bacchette ed i prestigiosi ensemble e solisti che daranno corpo al ‘lungo viaggio in musica’ come la stagione è contrassegnata nella documentazione offerta alla stampa ed agli sponsor.

La novità principale è che la stagione prepara il ricambio del pubblico, ossia il suo ringiovanimento, sia tramite misure amministrative lungimiranti (ad esempio, biglietti gratis per gli spettatori con meno di 18 anni ed uno sconto del 10% agli adulti che li accompagnano) sia con una maggiore apertura alla musica moderna, per quanto possibile in un auditorio molto vasto, concepito per grandi orchestre e con un pubblico mediamente appassionato della musica dell’Ottocento e del Novecento storico. Si avverte chiaramente la mano del Sovrintendente Michele Dall’Ongaro , un compositore molto legato all’innovazione ed allo sperimentalismo. Ad esempio, il programma prevede un omaggio alla musica americana (si apre con West Side Story e di Bernstein, un concerto a Gershwin, un terzo alla prima italiana di un lavoro molto innovativo di John Adams, su libretto di Peter Sellars, The Gospel according to the other Mary). È, poi, presente la seconda scuola di Vienna (ad esempio, con il Pelléas und Melisande di Shoenberg). Ricompare il grandissimo Petrassi ed in calendario il frutto di una commissione a Fedele. È stata annunciata una “grande iniziativa” di musica contemporanea, L’Accademia è, poi, capofila di un progetto europeo che include vari Paesi. C’è, quindi, una forte aria di rinnovamento, pur nel rispetto del grande repertorio tradizionale.

In breve, ventotto concerti sinfonici, diciotto da camera, tre importanti tour europei e una lunga tournée in Asia che impegnerà l’Orchestra e il suo Direttore Musicale Antonio Pappano per quasi tutto il mese di novembre sono le nuove sfide che l’Accademia di Santa Cecilia si appresta ad affrontare per la stagione 2018-19. Tre orchestre ospiti, venti direttori tra i nomi più autorevoli del panorama internazionale – da Kirill Petrenko a Gustavo Dudamel, da Daniele Gatti a Myung-Whun Chung –che si alterneranno sul podio, ai quali si aggiunge l’eccezionale debutto alla guida dell’Orchestra di Santa Cecilia di Sir John Eliot Gardiner. Attesa per il ritorno del Direttore ospite principale Mikko Franck, a Santa Cecilia per tre produzioni, e per il consueto appuntamento con il Direttore onorario Yuri Temirkanov, che sarà a Roma in gennaio e a metà maggio questa volta con l’Orchestra Sinfonica di San Pietroburgo. Sir Antonio Pappano sarà sul podio per sette delle produzioni in abbonamento e il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, istruito da Ciro Visco, affiancherà l’Orchestra in undici produzioni; tre saranno i concerti fuori abbonamento, ai quali si aggiungono numerose altre iniziative per incontrare i gusti  di un pubblico sempre più ampio e vario per età e preferenze. Una delle novità sarà l’apertura di un nuovo punto biglietteria nella sede storica di via Vittoria, dove c’è il conservatorio, offrirà un ulteriore servizio alla città e ai turisti per l’acquisto di abbonamenti e biglietti.

Un carnet di proposte ricchissimo, numerosi progetti musicali e didattici, finalizzati a incrementare il pubblico e la partecipazione dei più giovani, che arricchiranno la programmazione concertistica. Una nuova stagione che segue un anno pieno di soddisfazioni professionali per l’Orchestra, protagonista di una trionfante tournée che, dopo quarantotto anni di assenza, l’ha vista tornare negli Stati Uniti e distinguersi in prestigiose sedi come il Carnegie Hall di New York, la Symphony Hall di Boston e la Elbphilharmonie di Amburgo dove la compagine ceciliana si è esibita per la prima volta.

Sul filo delle celebrazioni che proseguiranno per tutto il 2018, la nuova stagione verrà inaugurata con West Side Story, a proseguire l’omaggio a Leonard Bernstein per il centenario della nascita già avviato da Antonio Pappano con Orchestra e Coro, nel mese di febbraio, con l’integrale delle Sinfonie del compositore americano. Musical innovativo ispirato alla tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta West Side Story, è – come afferma lo stesso Bernstein – un “appello per la tolleranza razziale”. A Broadway, nel 1957, lo spettacolo che mette in scena la rivalità tra due gang giovanili nell’ambientazione di una periferia urbana in cui la differenza razziale è motivo di scontro all’ultimo sangue, venne replicato per 732 sere. Un successo strepitoso, che porterà alla realizzazione, qualche anno dopo, della versione cinematografica che vinse nel 1962 dieci Oscar e tre Golden Globe. Protagonisti della versione in forma di concerto, diretta da Antonio Pappano, oltre all’Orchestra di Santa Cecilia e il Coro un cast internazionale costituito tra glia altri da Nadine Sierra, Alek Shrader, Jessica Vosk e Mark Stone, Aigul Akhmetshina.

Per i centocinquant’anni dalla scomparsa di Gioachino Rossini la Stagione da Camera sarà inaugurata dalla Petite Messe Solennelle, una delle perle della maturità del compositore pesarese.

Tra le presenze autorevoli, che saranno una nota costante per tutto il prossimo anno, ricordiamo quella del compositore americano John Adams che sarà sul podio a dirigere Orchestra e Coro di Santa Cecilia nella prima italiana – in coproduzione con Romaeuropa Festival –  del suo oratorio The gospel according to the other Mary finalista al Premio Pulitzer nel 2014. Un grande onore e un evento eccezionale visto che l’Orchestra dell’Accademia è l’unica orchestra italiana che Adams ha già diretto in passato (1996) e che incontrerà di nuovo in questa occasione.

Non mancheranno grandi star in veste solistica nei concerti sinfonici come Sol Gabetta, Daniil Trifonov, Gil Shaham, Joshua Bell, Emanuel Ax, Yefim Bronfman, Lisa Batiashvili o che brilleranno in formazioni cameristiche come Martha Argerich, Misha Maisky, Sayaka Shoji, e in recital come Andras Schiff, Arcadi Volodos, Grigory Sokolov, Alexandre Tharaud. Impossibile non citare i numerosi musicisti italiani, spesso prime parti delle compagini ceciliane, che arricchiranno questa straordinaria stagione: Alessio Allegrini, Alessandro Carbonare, Fabio Biondi, Raffaele Mallozzi, Francesco Bossone, Francesco Di Rosa, Andrea Oliva, Guglielmo Pellarin, Marianna Pizzolato, Francesca Aspromonte, Luca Tittoto, Andrea Zucco. Tra le voci ricordiamo quelle di Mariella Devia, Sara Mingardo, Krassimira Stoyanova, Rachel Harnisch e Joyce DiDonato. Grande curiosità e attesa infine, per i debutti dei pianisti Lucas Debargue e Paul Lewis.


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