L’obiettivo è quello di impedire che un caso come quello di Cambridge Analytica possa ripetersi. E, per farlo, Facebook si affida ad una nuova partnership che vedrà collaborare il popolare social network con gli esperti del Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council.
CHE COSA FARANNO
In particolare, la squadra guidata da Maks Czuperski lavorerà a stretto contatto con i team di sicurezza, delle policy e dei prodotti del colosso californiano per ottenere informazioni e aggiornamenti in tempo reale su Facebook sulle minacce emergenti e sulle campagne di disinformazione di tutto il mondo.
IL SENSO DELLA PARTNERSHIP
Ciò, sottolinea la rete sociale fondata da Mark Zuckerberg, contribuirà ad aumentare il numero di “occhi e orecchie” per individuare potenziali abusi sul suo servizio, per “identificare in modo più efficace le lacune nei sistemi”, e “garantire che Facebook svolga un ruolo positivo durante le elezioni intorno al mondo”, monitorando “la disinformazione e le interferenze straniere”.
IL LAVORO DEL DFRLAB
In questo senso, la scelta del DFRLab non è casuale. Il gruppo di esperti – che il 22 e 23 giugno organizzerà a Berlino un summit internazionale sul tema, 360/OS – è specializzato proprio nel delicato campo della manipolazione del Web e nell’uso del cyber spazio per condurre campagne di influenza, nonché nel monitoraggio dei processi elettorali (ha dedicato molti approfondimenti anche alle recenti elezioni italiane).
CHE COSA STA FACENDO FACEBOOK
Dopo il clamore suscitato dal caso Cambridge Analytica, che ha usato i dati di milioni di utenti del social network per profilare elettori in diverse campagne elettorali, Facebook ha deciso di prendere il problema sul serio e ha svelato nelle scorse settimane anche altre misure per contrastare abusi sui social.
LE MISURE ADOTTATE
Oltre a numerosi aggiornamenti per proteggere la privacy (compreso, in Europa, il necessario adeguamento a quanto disposto dal Gdpr), ad esempio, ricorda la società, starebbe “raddoppiando il numero di persone che lavorano per garantirne la sicurezza e utilizzano tecnologie come l’intelligenza artificiale per bloccare in modo più efficace gli account falsi”, ovvero “la fonte di molte pubblicità sbagliate e di molta disinformazione”. Inoltre, aggiunge Facebook, “lavoriamo più attivamente con esperti esterni, governi e altre società perché sappiamo che non possiamo risolvere da sole queste sfide. Ad esempio, il mese scorso abbiamo annunciato una commissione indipendente per aiutare a finanziare e organizzare la ricerca sull’impatto dei social media sulla società, a cominciare dalle elezioni”.