“Abbiamo una visione del futuro che continui a scommettere su un’Italia posizionata tra le maggiori economie industriali del mondo ?” Ecco, in questa domanda che per certi aspetti ci appare molto preoccupata si può riassumere il senso profondo del discorso tenuto questa mattina dal Presidente della Confindustria Vincenzo Boccia all’assemblea annuale della sua associazione. Una domanda che scaturisce dalla lettura molto attenta e non priva di severità del contratto di governo sottoscritto fra Salvini e Di Maio, e che si è accompagnata alla constatazione che in quel documento mancano espliciti riferimenti ad una politica industriale di vasto respiro, come peraltro avevamo notato nel nostro intervento di valutazione del contratto apparso ieri su questa testata.
Ora, alla luce delle considerazioni del Presidente Boccia, una domanda, a nostro avviso, si impone soprattutto al gruppo dirigente della Lega, che da molti anni ormai è forza di governo in due delle maggiori regioni industriali del Paese, ovvero Lombardia e Veneto che insieme formano peraltro uno dei più grandi aggregati territoriali di produzione industriale nell’Unione europea. La vostra lunga esperienza di amministrazione di queste due regioni italiane – alla quale i cittadini rinnovano apprezzamento confermandovi al loro governo ormai da diverse legislature – non avrebbe dovuto rendervi molto più attenti nella stesura del contrato di governo alle problematiche industriali del Paese ? E dal momento che con l’impostazione ‘nazionale’ conferita da Salvini al partito state acquisendo crescente consenso anche nel Centro e Sud Italia – ove si dislocano altre sezioni strategiche dell’industria nazionale – non sarebbe opportuno essere molto più attenti alle esigenze dell’intero manifatturiero italiano una cui sezione di vaste dimensioni produce, innova e compete anche nell’Italia meridionale ?
Insomma, non c’è il rischio – che potrebbe essere superato però con la presentazione di un più organico e ben definito programma di governo in Parlamento – che si smarrisca una visione del ruolo di grande potenza industriale dell’Italia che a voi della Lega, che governate le maggiori regioni industriali del Paese, dovrebbe invece stare a cuore ?