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La candidatura del blogger Navalny per cambiare la Russia

L’attivista anti Putin e leader dell’opposizione Alexei Navalny ha annunciato che intende candidarsi alla presidenza della Russia. “Voglio diventare presidente, voglio cambiare la vita in questo Paese”, ha detto il blogger al canale TV Dozhd. Il tutto dopo che nei giorni scorsi i sondaggi condotti dall’Istituto demoscopico Levada decretavano un aumento tra l’elettorato della conoscenza di chi sia Navalny, ma un calo di popolarità. Le prossime elezioni presidenziali sono in agenda tra cinque anni.

Allo stesso tempo, Navalny ha detto di aspettarsi un verdetto di colpevolezza sul caso Kirovles, nel quale è coinvolto secondo il Comitato Investigativo russo. “Lo fanno per impedirmi di assumere qualsiasi ufficio pubblico”, ha detto al canale. Secondo l’oppositore, in conformità con la legge russa, un cittadino con una precedente condanna non può candidarsi alle elezioni.

Recentemente hanno suscitato un certo scalpore le dimissioni di un senatore e di un deputato con case in Israele e a Miami, denunciati dal blogger anti Putin. A riprova che la macchina anti corruzione avviata prima delle presidenziali 2012 non si è fermata. Tuttavia la giustizia russa stringe il cerchio intorno a Navalny. Il nemico di Vladimir Putin è stato accusato di appropriazione indebita nell’ambito di una vicenda che vede coinvolta la società statale Kirovles e che risale al 2009. In sostanza viene chiamato a rispondere di furto di legname, per un valore di mezzo milione di dollari. Il crimine di cui è accusato Navalny comporta una pena massima di 10 anni di carcere.

L’uomo che pochi mesi fa è stato eletto leader dell’opposizione con una votazione online, è stato inoltre messo fuori dal Cda di Areoflot e disconosciuto dal magnate Aleksandr Lebedev, da sempre “protettore” dei nemici di Putin.

Il comitato investigativo della Federazione russa ha inoltre accusato Navalny di aver ottenuto illegalmente il titolo di avvocato, violando le procedure che prevedono almeno due anni di praticantato. Gli investigatori ritengono che Navalny sia diventato un avvocato con una frode, nel 2009, dopo essersi autonominato assistente del governatore Nikita Belikh, cosa utilizzata per presentare formale richiesta di registrazione della propria attività di legale professionista. In realtà, all’epoca avrebbe lavorato come consulente freelance del capo della regione di Kirov.



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