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La rabbia di Civitanova Marche e le accuse allo Stato (e alla Boldrini)

La presidente della Camera, Laura Boldrini, al suo arrivo al Comune di Civitanova Marche dove era in corso una riunione aperta in memoria dei coniugi suicidi Romeo Dionisi, Anna Maria Sopranzi e del fratello di lei Giuseppe gettatosi in mare subito dopo, è stata contestata da alcune persone. Qualcuno tra la folla l’ha però anche applaudita.

Anche dai familiari delle vittime sono però arrivate accuse alla Boldrini. “Faceva meglio a non venire”, ha detto la sorella di Dionisi, una delle vittime, ha pronunciato all’arrivo della Boldrini.

La presidente della Camera non si e’ fermata a parlare con i giornalisti, ha detto soltanto: “Ci tenevo ad essere qui, e’ una tragedia immensa”. Davanti al comune si e’ formato un capannello con diverse persone che protestano, dicendo “non ce la facciamo più”, “non c’è futuro per i giovani”. La Boldrini e’ ora a colloquio con il sindaco Claudio Corvatta.

Bagnasco: “Necessario uscire dall’empasse”

Tragedie come quella che si è verificata ieri nelle Marche ”sono situazioni che devono farci pensare e uscire dall’empasse”. Lo ha detto l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco. ”Ci sono persone – ha detto Bagnasco – che con grande umiltà, semplicità portano in famiglia pesi umanamente insostenibili” come ”far quadrare il bilancio con dignità”. Per chi ha fede – ha detto – c’è un’energia che ci viene dal Signore, dalla preghiera, dai sacramenti, dal vivere con il Signore”.



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